Sicilia cervelli in fuga. Anzi già fuggiti. Storia di Anna

Anna progetta il proprio futuro, anzi avendo scelto la strada della ricerca scientifica progetta anche il futuro dell'intera razza umana. Chi fa ricerca, infatti, ha un dono che è quello della passione, inarrestabile dentro di se. La stessa che letteralmente ti porta, a volte, ad essere strappati dalla propria città, dagli affetti più cari, dalla famiglia a cui Annetta, io la chiamo così, è legatissima, perfino dal proprio cane. Immagini indelebili di quei bagagli sul pianerottolo di casa e di occhi lucidi che accompagnano a quell'aereo che porterà lontano.

Anna è giovanissima oggi ha da poco compiuto 27 anni, una laurea in chimica e tecnologia farmaceutica conseguita a soli 22 anni a Palermo, a cui segue un dottorato in scienze molecolari e biomolecolari con l'ottenimento di una borsa di studio per finanziare proprio anche un suo progetto. Ma "Annetta" e la sua passione capiscono subito i limiti del contesto scientifico che offre la propria città e perfino l'intero paese. L'Italia infatti è uno dei paesi europei che investe meno in ricerca scientifica.
Lei è una ragazza riccia, con tanti capelli che le coprono il viso e gli occhi pieni e profondi, a primo acchito perfino timida e incespicante nell'esternare le proprie sensazioni più vere, ma non certo priva di coraggio, dotata di brillante intelligenza e della forza necessaria a superare le proprie paure. Perché la paura ha solo un antidoto, il coraggio.

E Anna Li Volsi, di coraggio ne ha tanto, quanto basta da volere iniziare a "guardarsi in giro" fuori dai propri orizzonti o da quelli, che vuoi o non vuoi, gli sono stati calati addosso. E così con una semplice e-mail, invia il proprio lavoro sullo sviluppo di nanotecnologie polimeriche e antitumorali all'University College London, dove senza perdere tempo gli offrono di andare a completare la propria borsa di studio. Una prestigiosa struttura dove, neanche a dirlo, ci sono molti italiani e perfino siciliani. Ma finito il tempo della borsa di studio Anna riesce, grazie anche ad un suo brevetto, a farsi prolungare il contratto e restare li. Li, in quella stessa enorme città. Londra, in cui arrivò da sola alle prime luci dell'alba dovendo imparare subito a districarsi tra il labirinto delle linee della metro, distanze enormi, bus taxi fino a riuscire ad approdare in una stanza presa in affitto che presto diventerà tutta la sua casa. Perché, Annetta il mondo ce l'ha nel cuore e non in un rassicurante e confortevole grande appartamento ... che per certe generazioni spesso si rivela più una gabbia che altro...

Ma ad Annetta ed ai suoi capelli ricci la passione bussa sempre al cuore, e così inarrestabile inizia ad inviare semplici e-mail e applications ai più importanti centri di ricerca del Regno Unito. Tra le tante risposte e richieste di colloquio che riceve, perché non è vero che tutto il mondo è paese e li alle e-mail rispondono e danno anche seguito senza bisogno di intercessioni tutte tipicamente italiane..., ne riceve una che gli fa sgranare gli occhi. Gli chiede un colloquio l'Imperial College London forse il più importante d'Inghilterra e tra i più quotati al mondo. " tentare non costa nulla" dice Anna con l'umiltà che la contraddistingue sempre "e comunque, tutta esperienza... anche fare colloqui di questo livello aiuta a crescere" Passano pochi giorni e dall'Imperial arriva una richiesta di colloquio one to one, Anna ancora non ci crede, sgrana i suoi grandi occhi prende un bel respiro e passa quei giorni a studiare a rileggere ogni singola parola inglese che dovrà dire ed è già felice che la vogliano semplicemente conoscerla ...

Il seguito è già storia. Viene assunta nello stesso anno, il 2017, all'Imperial College London come Research Associate. Attualmente lavora sulla sintesi di materiali ibridi polimetro vetro biodegradabili per la rigenerazione del tessuto osseo, progettando il suo e il nostro futuro. In più a soli 27 anni gli viene affidato l'insegnamento della materia Advanced Tissue Engineering agli studenti del quarto anno, circa 200, e oltre a ciò è responsabile dei progetti 4 PhD students ( i nostri dottorandi) e di 3 master students ( i nostri laureandi)

Una storia, non isolata, ma che ci deve fare riflettere sul coraggio delle passioni, sulla dedizione allo studio, sulla meritocrazia e soprattutto sul fatto che non è vero che in tutto il mondo alcune cose funzionano come nel nostro paese. Ecco la differenza: se Anna realizzerà i propri sogni e la sua ricerca avrà successo e forse potrà migliorare dal punto di vista medico anche la vita di tutti noi, sarà bastata tanta capacità, dedizione e una semplice e-mail....

In Italia le e-mail non le leggono se non supportate da ben altro che le proprie capacità.

Cara Annetta la strada è ancora lunga e irta ma tu saprai come affrontarla e rappresenti qualcosa di importante per tutti i giovani che come te non si vogliono arrendere e confidare su quello che dovrebbe essere il fondamento sociale più vero. LA MERITOCRAZIA.

(Nella foto in alto Anna Li Volsi)