Protesta dei disabili a Palermo. “ non si può abbandonare chi non ha alternative alla propria condizione”

 

Quando una collettività organizzata in "società" può davvero definirsi tale? Quali sono le priorità per garantire un senso alla parola società? Quale è il bene più prezioso di un individuo se non la propria dignità? Una società può definirsi tale quando chi si trova ai suoi margini non è mai e in nessun caso lasciato da solo. Perchè oltre che a organizzarsi in società, stato e decentramenti vari se manca il senso sociale, tutto il resto è inutile. Ieri mattina a Palermo si è assistito, tra le tante, ad una di quelle scene che non vorremmo mai vedere. A P.zza Pretoria a manifestare uniti nel proprio disaggio, c'erano i nostri disabili, coloro che per motivi non certamente imputabili alla propria volontà, vivono in una condizione drammatica di non autosufficienza. Si tutti uniti per richiamare l'attenzione dell'Amministrazione Comunale rispetto alla loro drammatica condizione. L'oggetto della protesta è il taglio dei fondi fatto proprio dall'Amministrazione per l'assistenza domiciliare e l'accompagnamento di tutti i nostri concittadini che non possono svolgere nessuna mansione quotidiana senza assistenza specializzata. Tagliare su chi non ha alternative è uguale ad abbandonare a non riconoscere la dignità di essere umano e il ruolo sociale di cittadinanza. Un'Amministrazione che non riesce a garantire tutela ai propri figli più deboli e indifesi non è degna di tale nome.