I tagli all'ARS... fatti quasi fosse un favore a noi cittadini. No Grazie

 

Il presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, ha presentato il piano di riduzione dei costi, dell'Organismo Istituzionale che lui guida da già oltre due anni. Il Parlamento Regionale. Con il nuovo regolamento, si fissa un nuovo tetto massimo agli stipendi dei dirigenti e funzionari dipendenti dell'ARS, a 240 mila euro all'anno, circa 20 mila euro al mese. Cifra con cui, possiamo capire, sarà dura arrivare a fine mese... Oltre a ciò è stato varato un piano per la riduzione del personale interno, accompagnando alla pensione i dipendenti in procinto di esserlo e non prevedendo nuove assunzioni. Sospesi anche i vitalizzi per 11 ex deputati "macchiatisi" di reati contro la pubblica amministrazione e danno all'erario, tra cui anche l'ex Presidente della Regione Salvatore Cuffaro che, ad oggi, dal carcere in cui si trova in stato di detenzione, percepiva 6 mila euro al mese. Per fare tutto ciò ci sono voluti più di due anni, ma quello che stupisce di più è l'atteggiamento. Il Presidente Ardizzone ha più volte ribadito che in realtà l'ARS avrebbe potuto non recepire le direttive del Governo Renzi sui tagli, in quanto il nostro parlamento, tra autonomia, regolamenti interni, ecc. ecc. poteva fare di testa propria. Ancora più disorientante è l'atteggiamento sull'abolizione dei vitalizi per i deputati condannati per mafia, il Presidente ha in fatti tenuto a spiegare che la legge prevede tale sospensiva per reati contro la pubblica amministrazione e non per quelli legati all'associazione mafiosa, cioè per quelli contro la società civile.
Ringraziando il Presidente Ardizzone per le "cortesie" che sta facendo al popolo siciliano, comunque, non crediamo che queste siano le reali leve su cui dare un vero segno di austerità e di rientro alla normalità degli inquilini del nostro parlamento, le sforbiciate potrebbero essere molto più consistenti, come ad esempio l'abolizione immediata di tutte le auto blu del Parlamento Regionale. Non si comprende perché decine e decine di deputati debbano avere una macchina a loro disposizione con tanto di autista per andare a lavorare in parlamento o dove la propria attività politica li porta. Così come non si comprende perché gli stessi deputati debbano avere cellulari di ultima generazione e tablet pagati da noi, e la lista potrebbe essere molto lunga. la stessa logica ci impone di chiederci perchè un dirigente regionale che fa le sue 8 ore al giorno di lavro possa guadagnare, nonostante i tagli, fino a 20 mila euro al mese...
 

Il vero cambiamento sarebbe riuscire a generare una "sana" cultura del lavoro istituzionale, come tale, e non come luogo di privilegi e gestione del potere fine a se stesso. Se così fosse, forse verrebbero naturali tanti provvedimenti di contenimento della spesa pubblica che, fino ad oggi, hanno rappresentato montagne invalicabili. Ma non solo, quelle poche volte che si sono fatti dei tagli, si sono sempre presentati "quasi come favori fatti ai cittadini"...