Petrolchimico in Sicilia e caso keller. Sel presenta interrogazione parlamentare. Basta depredare la Sicilia “Il Piano industriale di ENI rappresenta una beffa atroce per la Sicilia, proprio mentre si prosegue nello sfruttamento dei giacimenti dell’entroterra e al largo delle coste dell’isola con conseguenze spesso disastrose per i progetti di sviluppo turistico dell’Isola, si pensa di chiudere gli impianti di raffinazione e lavorazione causando un devastante impatto occupazionale in un’intera area” E’ quanto si legge in un’interrogazione presentata nella 10° Commissione della Camera a firma dei deputati di Sinistra Ecologia e Libertà Ferrara, Palazzotto e Ricciatti. Nell’interrogazione presentata i Deputati di SEL chiedono di sapere come il Governo nazionale voglia muoversi per salvaguardare il futuro degli oltre 3000 lavoratori tra diretti e indotto. Nel testo presentato, inoltre, si chiedono notizie sui piani di bonifica dell’area, piani che prevedono interventi da parte di ENI per 700MLN di Euro.
A questo si aggiungono, dichiarano il deputato palermitano Erasmo Palazzotto e il coordinatore Provinciale di Palermo Simone di Trapani, questioni altrettanto rilevanti come quella della Keller: “ “L'esito dell'incontro svoltosi il 14 Luglio al MISE segna una nuova tappa nel processo di desertificazione industriale della Sicilia. Un esito scontato vista l'indifferenza della politica regionale e nazionale che non è stata capace di indicare soluzioni utili” Cosi il deputato Erasmo Palazzotto e il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà Palermo Simone di Trapani. “ Esprimiamo piena e totale solidarietà e vicinanza ai 200 lavoratori dello stabilimento di Carini che oggi hanno occupato la sede dell'assessorato regionale alle Attività Produttive- proseguono i due esponenti di SEL- ma non può bastare la mera solidarietà davanti alla perdita del reddito e della speranza per i lavoratori. Crocetta non può far spallucce e mostrare indifferenza davanti ad una crisi dell'intero settore industriale e produttivo dell'Isola, occorrono interventi urgenti cominciando da un piano straordinario, e finanziabile con l'uso finalmente produttivo dei fondi europei, sulle infrastrutture portuali e logistiche. In tal modo- concludono Palazzotto e Di Trapani- potremmo procedere al reinserimento occupazionale delle migliaia di lavoratori colpiti da dismissioni e chiusure ed a creare i presupposti per una ripresa economica della Sicilia”