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Un Palermitano si laurea campione Europeo di Backgammon

Dal 11 al 15 aprile si sono svolti a Velden in Austria i campionati europei di Backgammon, giunti alla loro ventiquattresima edizione. Circa 200 giocatori in rappresentanza di 24 paesi si sono dati battaglia per conquistare i tre titoli europei messi in palio. Il Campionato Master, Champion, e Doubles Consultin Master. Il campionato organizzato dalla WBF WorldWide Backgammon Federation alla presenza del Segretario Generale della federazione mondiale l'Italiano Marco Fornasir ha visto aggiudicarsi il titolo europeo di doppio al Palermitano Ugo Piazza in coppia con il Francese Michel Serrero che hanno battuto nella finale i giapponesi Akiko Yazawa e Michihito Kageyama.

“Il backgammon è la perfetta commistione tra fortuna, come tutti i giochi in cui sono presenti i dati, e abilità di calcolo matematico abbinata alla corretta strategia di gioco. Come si dice nell'ambiente a parità di fortuna vince il più bravo a parità di bravura vince il più fortunato”. Esprimendo la propria soddisfazione per il titolo acquisito ha così commentato il neo campione europeo Ugo Piazza

Incerte sono le origini di questo gioco e le leggende che lo circondano servono solo a confondere le tracce. Quello che è certo e che si tratta di uno dei più antichi giochi del mondo. I Romani adoravano giocare ad un gioco chiamato Duodecim scripta (di cui si parla più avanti), i cui principi fondamentali corrispondono a quelli del backgammon moderno. Con il tempo, i Duodecim scripta divenne la Tabula, che somiglia ancora di più al nostro gioco attuale, e che si diffuse in tutta l'Europa con il nome di Tavola.
Tra gli altri, la leggenda attribuisce la paternità della tavola reale ad Ardshir, primo re della dinastia dei Sasanidi, che regnò in Persia nel III secolo. Una leggenda indiana indica invece nel saggio Qaflan l'inventore di questo gioco. Comunque sia, è interessante supporre che l'inventore si ispirò probabilmente al ciclo annuale.

La tavola del Backgammon è composta di 24 frecce che corrispondono alle 24 ore della giornata; le dodici frecce di ogni metà corrispondono ai 12 mesi dell'anno, e i 30 gettoni ai giorni dei mesi. Si può andare ancora più lontano con le analogie e trovare corrispondenze tra il giorno e la notte ed i due dadi il cui tiro determina le mosse dei gettoni, e ancora fra i 7 giorni della settimana (ed i 7 pianeti allora conosciuti) ed il totale dei punti figuranti sulle facce opposte dei dadi (1 e 6, 2 e 5, 3 e 4). Ma tutto ciò è pura congettura e non ha importanza.
Quello che conta, è che nel corso dei secoli il Backgammon è andato diffondendosi nei quattro angoli del mondo e che, probabilmente, non è mai stato tanto popolare come oggi.