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Ugo Marchetti lascia. Dissidi con Orlando. Un macigno per il Professore

Il Vicesindaco Ugo Marchetti lascia, sarà difficile trovare una figura dello stesso spessore... già Generale della Guardia di Finanza e magistrato della Corte dei Conti e fino a ieri Vice Sindaco e Assessore al Bilancio, Nomine e Partecipate del comune di Palermo, si è dimesso.

 

Certamente uno dei nomi più prestigiosi della giunta di Leoluca Orlando, un super tecnico, una faccia nuova in una giunta fatta per lo più da vecchi amici, l'uomo che doveva rappresentare la discontinuità con il sistema di gestione e di nomine politiche del passato, ha lasciato. Una figura di altissimo profilo a cui il Professore aveva affidato il compito più difficile e delicato, il riassetto del bilancio di una città praticamente al dissesto finanziario. Il sodalizio non ha retto e dopo poco più di due mesi la giunta Orlando conosce un primo pesantissimo "azzoppamento" e la città perde una risorsa di straordinarie capacità, integrità e competenza.

Sui motivi del distacco, ci sarebbero reali dissidi con il Professore Orlando, tranne i possibili paraventi sui classici e diplomatici motivi personali, la realtà parebbe essere un'altra. Alla radice dello strappo alla vigilia della giunta di lunedì, proprio sul bilancio, ci sarebbero essenzialmente due categorie di motivi: La prima legata alle politiche finanziarie per il consolidamento delle casse comunali e la seconda riguarderebbe "il nominificio" operato da Orlando all'interno delle partecipate, del Comune, e dei vari enti dove l'Amministrazione ha propri rappresentanti. Nomine che palesemente nulla avrebbero a che fare con il rinnovamento della classe dirigente, paventato in campagna elettorale, ma bensì con la restaurazione di un feudo di fedelissimi risalente a un decennio fa. Infatti mentre al comune, su invito dello stesso Orlando, arrivavano migliaia di curruclum di cittadini disponibili a collaborare con l'Amministrazione (di cui tra l'altro nessuno ha più dato notizie), il Professore procedeva, nei posti chiave e sopratutto per la maggior parte non a titolo gratuito, a nominare i suoi fedelissimi amici, riesumando volti "nuovi" come Emilio Arcuri , Giovanni Ferro, Ettore Artioli, il movimentista Marcello Capetta, che per "competenza" è andato nel cda di un'Opera Pia per la tutela dell'infanzia.... (anche se per tutta la vita della nota associazione Muovi Palermo ha sempre dichiarato di voler restare fuori dalle logiche della politica tradizionale), Letizia Battaglia la primissima ad essere nominata consulente (risulta a titolo gratuito), Carlo Catalano, già candidato al Consiglio comunale con Orlando nominato nel collegio dei revisori della Gesip, così come all'Amap Roberto D'Agostino, Sergio Vizzini e Massimiliano Principe; all'Amat Agostino Rigano, Valerio Rizzo (già revisore in epoca Cammarata) ed Enrico Piazza; alla Gesip Giuseppe Manzo, Americo Cernigliaro e Salvatore Tomaselli (coinquilino nello stesso studio di commercialisti del neo nominato Luciano Abbonato). Partecipate ma non solo, il fedelissimo excapo del cerimoniale della prima legislatura Orlandesca, Domenico La Torella, è stato inserito all’Istituto dei ciechi; Sebastiano Torcivia, docente di Economia, al Cerisdi; Maria Prestigiacomo (presidente), Biagio Cigno e Maurizio Miliaziano all'opera pia Reclusorio femminile; Alessandra Sinatra all'opera pia Santa Lucia; Francesca Arici alla Casa delle fanciulle e Lucantonio Cataliotti all'opera pia Principe di Palagonia. Non per ultimo, a Luciano Abbonato la direzione generale del Comune che in quanto esterno all'Amministrazione costerà alle casse pubbliche circa 180 mila euro all'anno, nomina tra l'altro che a quanto pare avrebbe fatto sollevare non poche perplessità allo stesso Marchetti, vista la palese forzatura rispetto al divieto assoluto di nuove assunzioni.

Anche il Comune di Palermo si conferma un vero e proprio nominificio, che ancora dovrà conoscere importanti caselle da colmare. Resta da chiedersi, oltre la mera propaganda politica, a cosa siano serviti i bandi di chiamata aperti a tutti i cittadini indetti dall'Amministrazione Comunale all'indomani del proprio insediamento, sotto la bandiera della partecipazione e della trasparenza, con il fine di creare il massimo coinvolgimento nella gestione della cosa pubblica, quando poi a essere nominati sono sempre i soliti, pur preparatissimi... volti noti e notissimi, ma sopratutto con la caratteristica assolutamente richiesta di essere "ORLANDIANI INOSSIDABILI".