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Raccolta differenziata in Sicilia si perde un fattore strategico di sviluppo

 

La raccolta differenziata è un fattore strategico di sviluppo economico e risanamento ambientale che in Sicilia non può più essere eluso. "I rifiuti -- mi dice il decano dei deputati regionali -- hanno distrutto i bilanci dei Comuni siciliani".

Se lo hanno fatto, gli ho risposto, è perché gli amministratori e i tecnici degli Enti locali prima e degli Enti regionali "Ato" dopo, con poche ma importanti eccezioni -- come Zafferana, Alcamo, Castelbuono, Segesta -- non sono stati in grado di organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti.

Ma la raccolta costosissima e scadente dei rifiuti indifferenziati attraverso i cassonetti e gli "autocompattatori" ha fatto di più che rovinare i bilanci degli Enti locali.

Esattamente come avvenuto a Napoli prima e a Roma poi, ha compromesso l'immagine di luoghi di straordinaria bellezza di fronte ai turisti di tutto il mondo: che in Sicilia dopo aver lasciato in auto o in pullmann gli aeroporti di Palermo, Catania e Trapani si trovano davanti ad uno spettacolo desolante.

Ecco perché la partenza di Palermo della fase 2 della raccolta differenziata -- ormai imminente: è stata da poco esitata la gara regionale per la fornitura dei mezzi -- ha un rilievo che riguarda tutta la Sicilia; e non solo la sua città più grande.

La differenziata in tutta Italia -- e anche in Sicilia -- funziona quando è effettuata "porta a porta"; oppure quando, come a Zafferana Etnea, prevede una ricompensa diretta per il conferimento dei rifiuti differenziati nell'isola ecologica sotto forma di un buono spesa o, come avviene a Zafferana, di acqua potabile depurata.

Finanziata dalla Regione e condotta dalla Rap, l'azienda comunale che ha preso il posto della fallita Amia, "Palermo Differenzia 2" interesserà altri 130.000 abitanti: sul versante "Strasburgo", si continuerà con quanto lasciato fuori nel "Palermo Differenzia 1". Nuovo confine: via Nuova.

Sul versante opposto, si continuerà con la parte confinante con il Politeama (che al momento è il confine): con entrambi i quartieri del Centro storico cui si aggiungerà Borgo Vecchio, che nel "Palermo Differenzia 1" non era compreso; e tutto il "braccio costiero" del quartiere Settecannoli.

Chiedo ad un dirigente della Rap quali sono le aspettative dell'azienda.

"Noi crediamo -- mi dice -- che con l'avvio di Palermo Differenzia 2, oltre alla fisiologica campagna di informazione e sensibilizzazione verso la nuova utenza coinvolta, sarà attivata una ulteriore campagna per Palermo Differenzia 1: una specie di 'esame di riparazione' utilissimo per chi ancora non sa bene o per chi ancora è distratto o per chi ha bisogno di farsi nuovamente venire voglia di differenziare.

Nonostante la difficile situazione economica erditata, la Rap resiste e migliora. I lavoratori, all'inizio grazie ai controlli serratissimi interni ed esterni messi in campo dal presidente, l'ex dirigente regionale Sergio Marino, adesso hanno compreso che dal loro lavoro dipende il futuro delle loro famiglie.

L'obiettivo è di rendere il riciclo un'attività tanto ecologica che redditizia.

In tutta Italia i numeri del riciclo rifiuti sono entusiasmanti. Il Conai (il Consorzio imballaggi) ha appena presentato i dati: in 15 anni di attività è stata evitata la costruzione di almeno 100 discariche; e la quota di plastica, legno, alluminio, vetro, acciaio, carta e cartone recuperata è passata dal 33% al 76,4% (8,6 milioni di tonnellate).

Il Conai ha superato nel 2004 l'obiettivo fissato dalla normativa europea in materia di recupero per il 2012. In 15 anni il Consorzio fatto da oltre un milione di imprese ha versato 4,1 miliardi di euro alle aziende consorziate (fra cui la nuova Rap) per il recupero degli imballaggi. I benefici diretti sono stati superiori ai 14 miliardi di euro, fra cui 5,3 miliardi i costi di smaltimento evitati; 4 miliardi il valore dell'indotto della filiera di raccolta e recupero; e 2,4 miliardi di materie prime recuperate e vendute.

Nel complesso le aziende del riciclo italiane sono 1.400, e fatturano 9,5 miliardi di euro. Fra di esse sono poche quelle siciliane: ma generalmente sono nuove e molto innovative.

Chiedo dunque al dirigente della Rap un giudizio sulla prima fase di Palermo Differenzia.

"Se dovessi dare un voto, mi dice, darei un 6.

"C'è tanta gente che segue le regole e che collabora con noi. Con il nuovo presidente abbiamo sposato la linea del contatto diretto con l'utente; magari ti fa perdere tempo ma almeno lo tieni sotto controllo, lo guidi e capisci subito dove sta il problema.

"Molto si è fatto per quanto riguarda l'opera di coinvolgimento degli utenti: con quelli delle attività commerciali, che sono in minor numero rispetto all'utenza domestica, siamo stati capillari e con avvisi porta a porta.

"La Polizia Municipale ci sta dando una grossa mano seguendo le nostre Squadre al pomeriggio per il ritiro dell'organico commerciale; e la mattina per il ritiro della carta domestica.

"Ma il percorso è ancora lungo. Subiamo ancora frazioni non ben differenziate, abbandoni abusivi lungo i marciapiedi, vicino i cestini, nei cercini, nei pali e, soprattutto, ai piedi delle campane per il vetro. Ovviamente si tratta di immondizia indifferenziata.

"Per continuare, poi, con quelli che differenziano il vetro ma poi lasciano le bottiglie in sacchi sotto la campana: anche se questa è vuota e potrebbe accogliere tutto questo bel vetro".

"Una parte della utenza domestica deve ancora capire bene come si differenzia la frazione organica. Perdiamo ancora un po' di organico perché impropriamente conferito nell'indifferenziato.

La raccolta differenziata è, con l'energia solare, uno dei due pilastri della green economy in Italia.
E proprio come avvenuto con il fotovoltaico, che in Sicilia è partito in ritardo per poi toccare livelli record, lo stesso accadrà con la raccolta differenziata.

Come l'energia solare, i rifiuti hanno un tale valore economico da rendere possibile il finanziamento tramite terzi.
Ad esempio: dall'altro lato dell'isola, a Modica, sono appena stati installati 6 Eco-Point, a costo zero per il Comune, ognuno capace di gestire le esigenze di 1000 abitanti per la raccolta differenziata e riduzione volumetrica di bottiglie e flaconi in plastica e lattine in alluminio. Il concessionario svuota e avvia al recupero i rifiuti differenziati, remunerandosi; mentre incentiva i cittadini al riciclo attraverso buoni sconto o buoni spesa rilasciati direttamente dagli Eco-Point.

Quando i sindaci dei Comuni del comprensorio occidentale di Palermo vedranno la capitale dell'isola non solo pulita, ma anche capace di creare valore economico con i rifiuti, faranno entrare tutti i loro Comuni nel sistema regionale della differenziata. E le discariche dei rifiuti resteranno un ricordo del passato da chiudere e solarizzare.

di: Mario Pagliaro coordinatore del Polo Fotovoltaico della Sicilia al Cnr (nella foto)