Tra poco saremo al giro di boa della consiliatura, iniziata, nel maggio del 2012, con l'elezione di Leoluca Orlando a Sindaco di Palermo. Non farò qui un esame di carattere politico su questi primi due anni e mezzo del governo cittadino, nemmeno affronterò la complessità dei temi programmatici tuttora sul tavolo. Piuttosto, nell'interesse della città, al di là di appartenenze e tessere di partito, credo che occorra perseguire, in fretta, alcuni obiettivi minimi, nella sostanza parliamo di servizi essenziali, per concentrare gli sforzi e dare risposte lì dove tuttora si registrano critiche e lamentele da parte dei cittadini. Provo a indicarne solo quattro. Il primo, la politica fiscale del Comune. I palermitani pagano tasse eccessive, bisogna ridurle. Se ci trovassimo a Treviso o a Parma probabilmente non solleverei la questione. Palermo, invece, soffre di una profonda crisi economica, da bollettino di guerra, che investe giovani, famiglie e imprese. Fare pagare le imposte con alte aliquote è facilissimo, da dieci e lode fare pagare meno e tutti, tutti coloro che possono pagare s'intende. Del resto, è stato dichiarato ripetutamente che i conti sono a posto, nonostante i tagli operati dallo Stato. Il secondo, la pulizia e il decoro. Non c' è dubbio che, nonostante l'innegabile buona volontà dei responsabili della Rap, si arranca nel tenere il passo della raccolta dei rifiuti e dello spazzamento. Sappiamo già che il palermitano, in generale, non ha cura dei beni comuni ma le tasse sui rifiuti sono salatissime e pertanto non è ammissibile che la città sia sporca. E' stata opportunamente annunciata una riorganizzazione dell'azienda, vedremo. Il terzo, l'efficienza del trasporto pubblico attuale. L'Amat ha in agenda iniziative di straordinaria rilevanza, come il potenziamento del car e bike sharing, la ristrutturazione delle pensiline, il riordino delle linee. Benissimo, deve, però, riuscire a garantire innanzitutto un servizio stabilmente soddisfacente almeno per quanto riguarda le linee principali, comprese le attrezzature per facilitare l'accesso e la permanenza dei disabili sulle vetture. Alle fermate dell'autobus si attende spesso oltre il dovuto. Verificheremo se la rimodulazione delle linee, con la diminuzione delle fermate per ottenere una maggiore frequenza, sortirà effetti positivi. Il quarto, l'emergenza sociale. In particolare, penso ai senza casa. Non è accettabile che, ad oggi, intere famiglie siano costrette ad occupare degli immobili per avere un tetto sulla propria testa. In attesa di soluzioni strutturali, ormai non rinviabili, si affronti l'emergenza usando ogni spazio adeguato, pubblico e privato, anche con provvedimenti di protezione civile, come si farebbe di fronte alle conseguenze di una calamità naturale. Passiamo al Consiglio comunale. Veloce nel varare le imposte, vedi Tasi e Tari, lentissimo nell'approvare i regolamenti legati alla vita economica e sociale della città, l'abbiamo sperimentato con il regolamento sui dehors, nel senso che quando vuole sa correre. L'invito è ad accelerare responsabilmente i tempi per dotare la comunità e il territorio degli strumenti normativi necessari, di convivenza civile, urbanistici e per consentire attività commerciali e imprenditoriali libere dalla piaga dell'abusivismo. E' urgente approvare il nuovo regolamento sui lavori d'aula, in balìa del vecchio concepito apposta per favorire lungaggini, giochetti tra partiti, tra maggioranza ed opposizioni, e non la velocità delle deliberazioni. Urgentissimo approvare il piano sulla cartellonistica e il regolamento sulla pubblicità e sulle affissioni, un settore delicato da non lasciare alla mercè della legge del più forte.
Pippo Russo
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Ed anche il fatto – incontrovertibi le e non marginale – che il sindaco Cammarata abbia lasciato pressoché vuote le casse comunali, non fa velo a tale mancata discontinuità: Palermo è disordinata, incivile e sostanzialmente invivibile esattamente quanto prima.
Di seguito – per essere sintetici e “pratici” – una “lista” (implementabile ad libitum) di interventi a costo “affrontabile” o, addirittura, a “costo zero” che renderebbero Palermo una città vivibile e con un livello di civiltà paragonabile agli standars minimi europei.
RISORSE ECONOMICHE:
– contravvenzioni (non episodiche) ai trasgressori del codice della strada;
– contravvenzioni per il mancato conferimento dei rifiuti nell’ambito degli orari previsti;
– sponsors privati per talune realizzazioni/iniziative.
AVVERTIBILE PRESENZA IN STRADA DEI VV. UU. PER COMBATTERE E SANZIONARE “A TAPPETO”:
– il parcheggio “selvaggio”;
– l’abusivismo commerciale;
– l’occupazione abusiva del suolo pubblico (commercio fisso e itinerante);
– i passi carrabili abusivi e/o irregolari;
– l’irregolarità /inattualità dei posteggi per i disabili;
– l’abusivismo edilizio.
STRISCE PEDONALI:
– in molte strade inesistenti (o non rifatte da anni), ma dove esistenti non sempre costantemente curate;
– evidenziarle sempre con la segnaletica verticale.
VIABILITA':
– credibile a attuabile piano urbano per il traffico (P.U.T.);
– ricognizione segnaletica esistente (non di rado inadeguata);
– valutazione dell’esatta allocazione della segnaletica verticale (spesso occultata da piante, pali dell’illuminazi one, cartellonistica “selvaggia”);
– effettiva fruibilità delle – pochissime – piste ciclabili (loro potenziamento – in alcune città europee sono semplicemente “segnate” sulle carreggiate o sui marciapiedi sufficientement e larghi – e continuità dei percorsi);
– incremento, “vera” delimitazione (cordolatura) e cura delle corsie preferenziali dei mezzi pubblici;
– decremento e rimodulazione delle “strisce blu” che, peraltro, gestite, attualmente, da società private non costituiscono un significativa fonte d’introito per il Comune (si veda, in merito, anche la circolare di protocollo n° 1712 del 30/03/2012 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti);
– in prospettiva: rimodulazione dei sensi di marcia (privilegiando i sensi unici) e “allargamento” delle carreggiate di talune arterie cittadine per consentire il parcheggio delle automobili a “lisca di pesce”o a “pettine” (in occasione dei lavori per la rimodulazione in questione: alberatura degli assi viari coinvolti, nonché installazione di dissuasori che impediscano “fisicamente” l’improprio uso dei marciapiedi come parcheggio e, al contempo, rendano pienamente fruibili i marciapiedi stessi ai soli pedoni).
SCIVOLI PER I DISABILI:
– spesso mal realizzati cosicché si allagano quando piove e, non raramente, sono inutilizzabili a causa delle automobili posteggiate davanti/sopra ad essi;
– proteggerli con ringhiere da ambo lati (lo stesso si potrebbe fare – se non normativamente vietato – con le strisce pedonali, per evitare il “parcheggio selvaggio” su di esse)
VERDE PUBBLICO
– ricognizione di aiuole e cercini inutilizzati o, addirittura, “cementificati” (al fine di consentire l’uso dei marciapiedi come parcheggio!) e restituzione alla loro funzione;
– incentivazione (anche semplici fioriere “appese” ai pali dell’illuminazi one pubblica) sui principali assi viari cittadini (ad esempio, Via Ruggero Settimo, Via Maqueda e Via Oreto “vecchia” che ne sono “desolatamente” prive; – discorso a parte merita/meritere bbe Via Roma (in atto “squallida” sotto molteplici aspetti);
ARREDO URBANO, ESTETICA E DECORO DELLA CITTA':
– regolare (almeno a giorni alterni) spazzatura delle strade;
– regolare svuotamento delle “campane” per la raccolta differenziata dei rifiuti;
– porre fine allo “sconcio” dei cassonetti per i rifiuti organici perennemente aperti (non pochi sono privi di coperchio, ma moltissimi semplicemente non vengono richiusi dopo l’uso o vengono tenuti artatamente aperti dai signori commercianti);
– riconsiderare il sistema di raccolta “porta a porta” dei rifiuti;
– “ferrea” regolamentazion e dell’ambulantat o (commercio itinerante), iniziando, ad esempio, “simbolicamente ” da Corso Camillo Finocchiaro Aprile;
– ricognizione e regolamentazion e della cartellonistica pubblicitaria (rimozione di pali/cartelloni abusivi);
– piano coloristico comunale (le facciate dei palazzi hanno dei cromatismi alquanto discutibili);
– rimozione condizionatori, antenne e fili per il bucato dal prospetto degli edifici, in primis quelli storico-monumen tali (in proposito, si vedano, ad esempio, i regolamenti comunali di Genova, Ravenna, Alassio…);
– diffide – ove necessario – ai proprietari di immobili da “mettere in sicurezza” (ad esempio, per cornicioni/balc oni pericolanti o distacchi di paramento murario).
VARIE:
– istituzione del cosiddetto libretto o fascicolo di fabbricato (Palermo è, notoriamente, area sismica e almeno dal VI secolo sono attestati periodici, significativi terremoti); si veda, ad esempio, a tal proposito: http://www.studiopolazzo.it/documenti/facsimile.PDF);
– proseguire nella pedonalizzazion e del centro storico (in particolare, della la “croce barocca” corso Vittorio Emanuele-via Maqueda);
– pali dell’illuminazi one pubblica auto-alimentati (pannelli fotovoltaici);
– illuminazione del centro storico con lampade a diodi luminosi (L.E.D.), che coniugano il risparmio energetico e l’alta efficienza illuminante con l’estetica.
Ecccetera, eccetera!
Cordialmente, Pietro Bolenares