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Lo stato degli edifici di Palermo. Domande di un giovane architetto, che esigono risposte urgenti

 

L'architetto Danilo ManiscalcoDi seguito riportiamo una "lettera" inviataci da Danilo Maniscalco, componente della commissione di architettura biosostenibile dell' ordine degli architetti paesaggisti pianificatori e conservatori della provincia di Palermo (oappcp).
Il giovane professionista pone delle domande, rivolgendosi agli organi competenti e responsabili, Regione, Comune , Protezione civile, evidenziando le gravissime condizioni strutturali degli edifici della nostra città e il rischio tangibile di crollo oltre alla mancanza di un piano nel caso di calamità. Domande che esigono risposte urgenti.

Buona lettura e buona riflessione.

 - Fu alla fine della sua lunga carriera accademica che il grande architetto americano di origine estone Louis I. Kahn ebbe a scrivere che "buoni edifici" con il passare inesorabile delle epoche, "...producono meravigliose rovine". Buoni edifici, immaginati per accogliere fiumi di umanità, resi accoglienti e sicuri dal fare e dalla tecnica costruttiva, frutto delle migliori convergenze della totalità degli attori del processo produttivo di settore. Kahn scrisse "buoni" e non "belli", credo io, perchè al termine di una lunga esperienza da homo faber, egli avesse compreso quanto sia presente la bellezza nell'ordine prodotto dalle regole, regole che per quanto
Esempio di edificio a rischio crollo, ph D.M.attengono l'arte del costruire restano ancora oggi inderogabili e ineludibili, le stesse fino ai greci ed oltre, giungendo a noi apparentemente dimenticate.
 

Quel che mi chiedo oggi all'alba della mia carriera professionale è invece cosa produrranno i pessimi edifici costruiti nella mia Palermo, nell'ultimo mezzo secolo? Esiste un piano che da parte delle autorità competenti (Comune, Regione, Protezione Civile, etc...)tenendo conto della molteplicità delle vulnerabilità del pessimo costruito esistente,soprattutto nell'ultimo mezzo secolo, sia pronto per dar imminente risposta ad eventuali calamità improvvise e rovinose?
 

Qualcuno degli attori istituzionali saprebbe rispondere alla domanda: "domattina, in caso di sisma di media intensità che duri per non meno di 90 secondi, quale sarebbe la condizione del costruito e quali e quante le prestazioni di soccorso erogabili?"
Qualcuno ha contezza di quali siano le condizioni in cui versa il patrimonio edilizio locale, affetto dalla piaga dell'arbitrio e dell'abuso edilizio, frutto spesso della connivenza mafioso-politica che ha trovato nel sacco di Palermo e dunque sin dall'adozione del P.R.G. dei primissimi anni '60, la peggior espressione del concetto di sicurezza e controllo del territorio e della qualità stessa del costruito e dei materiali impiegati, abbinata alla mera speculazione edilizia? Perché , nell'ottica di ridare respiro all'economia locale, non si prevede uno straordinario "Piano Marshall" di messa in sicurezza degli edifici più o meno fatiscenti, di riconversione del costruito con criteri volti a migliorarne le prestazioni statiche traguardando il pianeta della bio-edilizia?

Rivolgo queste domande nel tentativo di stimolare il dibattito locale e non solo tra gli attori della "intera "filiera socio-culturale ed economico-politica" perché la crisi odierna da cui pare non si riesca ad uscire, rappresenta l'occasione di metter in campo "le legioni del buon senso", giovani operai pronti ad imparare da giovani architetti ed ingegneri, imprenditori lungimiranti, il modo di costruire del futuro che nei paesi civili è già il "presente", capace di abbinare sicurezza e misura dei luoghi immaginati, al controllo dei materiali
impiegati e certificati e delle loro caratteristiche, riuscendo a coniugare l'economia del costo degli edifici al risparmio prodotto progettando adeguatamente gli stessi utilizzando i criteri della sostenibilità architettonica che si traduce infineEsempio di edifico a rischio crollo - ph D.M. nel benessere dell'intera comunità.
Urge un piano di riconversione urbana di interi ambiti territoriali dimenticati o mal pianificati. È tempo che chi è stato investito dal mandato di governare la città, produca una "nuova vision urbana" e dimostri di avere lo slancio necessario per produrre "una bellezza sicura" della città che sappia finalmente rappresentare il riscatto culturale ed economico assente dal tempo dei Florio, dal Liberty di Ernesto Basile che ha fatto scuola in tutta Europa, un riscatto che attendiamo da troppo tempo e che rischia di lasciare ai nostri figli ove ancora disatteso solo rovine e macerie non solo fisiche bensì culturali con responsabilità che hanno il volto di chi pur avendo mandato per fare, vigilare ed osare, non ci regala il sogno di una Palermo vivibile, bella, pulita, sicura ed eco-sostenibile. Siate all'altezza nelle nostre aspettative e provocatoriamente vi ricordo che vi paghiamo lo stipendio che percepite ogni mese, se non per esserlo, per produrre forse qualcosa di più.

 

Danilo Maniscalco - componente della commissione di architettura biosostenibile dell' ordine degli architetti paesaggisti pianificatori e conservatori della provincia di Palermo.

 

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