Sette ordinanze di custodia cautelare per distruggere l'impero dei Ligresti e non solo. In carcere stamane sono finite le figlie di Salvatore Ligresti, Giulia e Jonella mentre Paolo risulta allo stato un "ricercato". Secondo gli inquirenti l'uomo si trova in Svizzera e dovrà comunicare a breve se consegnarsi spontaneamente alla giustizia.

Ai domiciliari invece il "Patron" di Milano 2, Salvatore Ligresti, il costruttore paternese, imperatore del mattone, sbarcato dalla Sicilia e divenuto uno degli uomini più potenti d'Italia già negli anni 80'.

Le accuse sono di falso in bilancio e agiotaggio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Torino sulla Fondiaria Sai, la compagnia assicurativa del gruppo Ligresti, che da più di un anno è sotto l'occhio vigile della Guardia di Finanza.

Insieme ai Ligresti, in carcere anche i manager dell'azienda, i due ex amministratori delegati Fausto Marchionni ed Emanuele Erbetta e l'ex vice presidente pro-tempore Antonio Talarico.

Alla famiglia Ligresti viene contestato di aver fittiziamente sottostimato nel bilancio 2010 le riserve assicurative creando un buco di 600 milioni di euro al fine di evitare ricadute sul titolo Fonsai e causando danni agli azionisti che hanno sottostimato il rischio del titolo, sopravvalutandone il valore.

"Dall'indagine emerge uno spaccato inquietante, ossia di un uso strumentale di una compagnia assicurativa importante piegata agli interessi di una parte dell'azionariato, quello che contava" - è quanto ha spiegato il procuratore aggiunto Vittorio Nessi nel corso della conferenza stampa tenutasi stamane al comando provinciale della Guardia di Finanza.