Sembrava morto ma non lo era. Ad indurre all'errore il medico di turno dell'ospedale civile "Barone Lombardo" di Canicattì il tracciato praticamente piatto fatto ad una donna Nigeriana che portava in grembo un feto prematuro. Lei e il marito sono sbarcati a Lampedusa qualche giorno fa, in fuga dal loro paese. Gravidanza complicata, viste le vicissitudine passate dalla donna e anche per via di una malformazione al cuore del piccolo. Accertata la morte prenatale, l'extracomunitaria è stata trasferita sabato con un elicottero all'ospedale civico di Palermo. I medici pensavano di dover curare la madre, ma durante le procedure pre-svuotamento si sono accorti che il feto aveva ancora la presenza di una debole attività cardiaca. Dopo un parto d'urgenza nasceva un bimbo di 1,5 kg, ma con le funzioni vitali gravemente compromesse. Ieri pomeriggio il decesso. La magistratura, però, vuole vederci chiaro sull'accaduto ed ha aperto un'indagine. Lo stesso sta facendo la direzione amministrativa interna della direzione sanitaria dell'asp di Agrigento. Intanto i coniugi nigeriani, ancora traumatizzati dall'accaduto, sono stati ospitati in un centro di accoglienza in provincia di Agrigento.
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