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Caruso ''bacchetta'' la politica: ''Poco compatta su temi come la mafia''

Lezioni di legalità? Potrebbero essere i ragazzi a darle agli adulti, soprattutto alla politica... Così la pensa il prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati.

Caruso - oggi a Palermo alla presentazione del volume "Speranze nate libere" alla quale ha preso parte una scolaresca di Monreale – si è detto convinto che "bisognerebbe invitare i ragazzi nelle sale consiliari a parlare di legalità. Sarebbero molto più efficaci e darebbero una lezione a tutti. La politica, invece, tante volte si mostra disunita e manca di compattezza, anche su temi come la mafia".

La giornata palermitana è stata per Caruso l'occasione per fare il punto sulla confisca dei beni alla criminalità.

"C'è chi ritiene ineluttabile il fatto che non si possano vendere i beni e che ciò non sarà mai consentito, io no. La vendita dei beni confiscati – ha detto - deve essere consentita seppure in forma residuale. Si tratta di una possibilità che non può essere totalmente esclusa, rappresentando un'occasione per liberare risorse e raggiungere i fini dell'Agenzia".

"La legge di stabilità – ha aggiunto Caruso - ha aiutato l'Agenzia, ma solo in modo parziale. Ha fatto fare all'efficienza dell'organismo un passo avanti, ma al contempo mezzo indietro".
Bene la possibilità di ampliare a 130 unità il personale dell'Agenzia "ma queste spalmate nazionalmente nelle cinque sedi, Palermo, Reggio Calabria, Napoli, Milano e Roma, sono poca cosa". Sono trenta le unità stabili, gli altri cento possono essere prese in distacco dalla pubblica amministrazione: "Brave persone, ma che quando vengono professionalizzate al punto giusto, vanno via perchè scade il periodo di comando".

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