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Carini. Confermato il sequestro del Johnnie Walker e degli altri edifici della famiglia Pipitone

Sequestro J. Walker  - ph M.Ge.Tra abusi edilizi e violazione delle norme ambientali, il tutto in odor di mafia, prosegue l'inchiesta della procura di Palermo. Rimangono sotto sequestro gli edifici di proprietà della famiglia del boss di Carini Angelo Giuseppe Pipitone, in particolare intestati a Graziella Pipitone.

Si tratta del famoso bar Johnnie Walker di Carini e delle strutture accanto, il minimarket La Rotonda, la macelleria La Rotonda, la trattoria Paiper's, un punto internet, e ancora, pochi metri accanto, il panificio La Rotonda, tre abitazioni e due attività non più attive e  un immobile in via Vespucci.

Lo ha deciso il Gip Marina Petruzzella, che ha convalidato il provvedimento eseguito dai Carabinieri della compagnia di Carini. (Vedi foto)

Un'indagine che si divide in due filoni. Uno legato agli abusi edilizi e alle violazioni delle norme ambientali, l'altro al ritrovamento di un locale sotterraneo, probabilmente usato per summit e riunioni. E proprio su questo i pm stanno indagando ed hanno predisposto l'analisi dei computer ritrovati nella stanza.

GLI ABUSI EDILIZI E VIOLAZIONE NORME AMBIENTALI 

Allacci abusivi e scarichi fognari da circa 10 anni, arrivavano direttamente in mare. (Nelle foto i recenti sopralluoghi effettuati)

Il tutto avveniva con il placet del comune di Carini, che anni orsono aveva rilasciato un'agibilità temporanea che di fatto non venne mai "regolarizzata", Sequestro Jwalker  - ph M.Ge.formalizzata.

E sono sul piede di guerra, quanti adesso ci rimetteranno, ovvero gli affittuari, che intendono fare causa, per il danno subito. I primi accertamenti hanno rilevato che gli scarichi confluivano in due tubi in polietilene, che scorrevano all'interno della conduttura dell'Anas per le acque piovane.

In un punto della rete in polietilene, era collegato un "indicatore" colorato che arrivava fino al mare.

Le tubature, passano sotto la rotatoria dello svincolo di Carini, di recente realizzazione, e risulta assai strano che durante quei lavori nessuno si sia accorto dell'intruso: i due tubi in polietilene per l'appunto.

IL LOCALE SOTTERRANEO si trova proprio dietro l'area posta sotto sequestro, all'altezza dello svincolo di Carini e ci sono ben 2 accessi.

Gli inquirenti credono che possa trattarsi dello stesso locale, di cui già nel 2012, si era parlato sempre in riferimento ad indagini su Pipitone. L'architetto Michele Ragusa testimoniò contro il boss di Carini, accusandolo di avergli chiesto il pizzo su alcuni terreni di Piano dell'Occhio, zona di Torretta su cui Ragusa stava realizzando un autodromo. Richieste che avvennero, secondo Ragusa, in "Un bar di carini". La prima riunione avvenne a seguito del primo danneggiamento ai mezzi del cantiere per la costruzione della pista.  Antonio Angelo Pipitone, secondo la testimonianza di Ragusa, in primo momento si era presentato come mediatore con i proprietari dei terreni. Durante una riunione successiva, sempre in una stanza di un bar di carini, chiese a Ragusa un "contributo per i carcerati", attingendo al contributo pubblico ricevuto, per realizzare l'autodromo.  

Richieste che Ragusa non accettò mai e che lo portarono a raccontare tutto agli inquirenti e a testimoniare contro il boss di Carini. (Il processo si è concluso lo scorso 15 giugno con l'assoluzione di Pipitone,ndr)

Ma al Johnnie Walker, anche altri boss si sono incontrati negli anni, come dichiarato dal pentito Angelo La Manna in merito all'indagine del 2008 sulla Bpl di Villagrazia,in cui raccontò di riunioni con i Lo Piccolo.

M.Ge.

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