Province. Commissione Ars disertata da governo, Pd e Megafono. M5S: ''E' evidente che questa riforma non s'ha da fare''

 

regioneAlla convocazione di oggi hanno risposto solo 5 deputati, nonostante il tema da trattare fosse scottante: la riforma delle Province. Tanto voluta e tanto osannata in primo luogo dal presidente Crocetta che lo scorso marzo, non appena approvato il maxi-emendamento che aboliva le 9 province sostituendole con i liberi consorzi dei comuni,  aveva dichiarato "'È la vittoria del governo e della maggioranza. Oggi ha vinto il modello Sicilia, stiamo facendo la storia. E' una prima tappa della rivoluzione".

Il primo intoppo alla rivoluzione si è avuto però a fine anno.

Il 29 dicembre scorso l'Ars ha approvato l'emendamento che sopprime il disegno di legge di proroga dei commissari delle Province, che scadranno il 31 dicembre. 33 i voti favorevoli e 32 contrari.

"I commissari - aveva spiegato il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone - saranno adesso prorogati per via amministrativa per quarantacinque giorni". Entro quella scadenza bisognerà arrivare ad approvare la riforma per i liberi consorzi e le città metropolitane. Altrimenti scatteranno i termini per l'indizione di nuove elezioni".

Oggi intanto, alla convocazione erano presenti in cinque.

All'appello hanno risposto solo in cinque: il presidente Cracolici, Siragusa e Cappello per il Movimento 5 Stelle, e i deputati Figuccia ed Anselmo. Assenti il governo, i componenti del PD, quelli del Megafono e tutti gli altri.

"E' evidente – afferma Cappello - che questa riforma 'non s'ha da fare'. Il MoVimento 5 Stelle lo denuncia già da tempo e le assenze di stamattina ne sono inequivocabilmente la controprova"

"Siamo alla farsa – commenta Siragusa – con il governo che presenta un emendamento di riscrittura totale della legge di un testo già scelto come testo base, cosa assolutamente inusuale, e non si presenta neanche in commissione a spiegare come si intende procedere. Appare quindi abbastanza chiaro che non c'è nessuna volontà di portare a compimento alcun tipo di riforma e che va sempre più facendosi strada la volontà di tornare al voto, in barba anche a quello che sta succedendo a livello nazionale".

"Governo e maggioranza – affermano i due deputati 5 stelle - si chiariscano le idee e ci facciano sapere che intenzioni hanno in merito a questa tanto annunciata riforma che solo il MoVimento 5 Stelle ha a cuore ed intende portare a compimento".