Esclusivo: Comune di Palermo, quella gara da mezzo milione scomparsa nel nulla...

 

Nella totale austerità e mancanza di fondi, nelle lacrime e nelle macerie di un bilancio comunale che fa fatica a trovare un qualsivoglia equilibrio, non passò inosservato che, proprio gli ultimi giorni del mese di dicembre del 2013, il 19 per l'esattezza, l'Amministrazione Comunale di Palermo pubblico un "bando con offerta economicamente più vantaggiosa" di quasi mezzo milione di euro, per la precisione 455 mila. Il bando aveva per oggetto: "servizio di comunicazione istituzionale e rapporti con la stampa del comune di Palermo" Il termine ultimo per presentare le offerte delle società interessate doveva essere inderogabilmente l'11 settembre 2014. Fino a qui nulla di strano, ma noi che studiammo molto bene il bando, anche perchè la nostra società editoriale era potenzialmente interessata a parteciparvi, non ci potemmo non accorgere di alcune "anomalie"
Prima di tutto il fatto che il bando venne pubblicato in fretta e furia a fine anno, perchè a quanto pare la ingente cifra andava impegnata entro il 2013, altrimenti si rischiava di perderla... alla faccia della programmazione della spesa.

La seconda anomalia che ci risultò evidente e che il codice identificativo del servizio indicato sul bando il così detto C.P.V. al numero 79820000-8 non era neanche lontanamente pertinente con l'oggetto delle prestazioni indicate nel disciplinare di gara. Il CAV in questione si riferisce infatti a servizi di stampa, ma non intesi di ufficio stampa ma di stampa tipografica, editoria, perfino litografia, ma nulla di più.

La terza anomalia che ci saltò agli occhi, ma si sa i bandi pubblici sono difficili da interpretare, fu quella che, legittimamente veniva chiesto alle ditte interessate un fatturato nel triennio precedente alla pubblicazione non inferiore a 700 mila euro, ma di questo almeno 455 mila euro dovevano essere per servizi inerenti alla gara, ma ancora di più 200 mila imputabili ad un unico servizio, cioè ad un unico cliente della ditta interessata.( qualche maligno potrebbe dire bandi con nomi e cognomi) ma di fatto non è così il punto non è questo. L'anomalia sta nel fatto che la normativa europea in materia di bandi sopra soglia comunitaria, come questo, vieta la "clausola" del fatturato specifico su unico servizio, perchè è limitativo della concorrenza, sopratutto per a danno delle giovani imprese che non hanno uno storico così preciso, ma poi di fatto restringono notevolmente la cerchia dei partecipanti, violando il principio sulla trasparenza relativo alla massima diffusione e partecipazione.

Ma non finisce qui, anche l'oggetto dell'appalto era alquanto nebuloso: da un lato si chiedeva di realizzare un portale internet di informazione istituzionale per l'Amministrazione, dall'altro per gestirlo si chiedeva di assume almeno 4 giornalisti con tanto di specifiche tecniche sui curriculum, senza però mai parlare di ufficio stampa... Di fatto si dovevano usare dei giornalisti ma non per fargli fare i giornalisti...
 

Noi chiaramente ( che disponiamo di tutta la documentazione di dettaglio) volendo partecipare alla gara inviammo tali considerazioni in forma di quesiti ufficiali all'Amministrazione, a cui doveva corrispondere una risposta altrettanto ufficiale detta (FAC) da parte della stazione appaltante. Di risposte non se ne vide neanche una. Ma al contrario successe un altro fatto al quanto strano.

Proprio pochi giorni prima della scadenza per la presentazione delle offerte, l'Amministrazione a firma del Vice Segretario Generale emanò una nota che testualmente recitava: "la procedura aperta relativa al servizio di comunicazione istituzionale e rapporti con la stampa del comune di Palermo CIG 55197967CO importo 455.000 euro oltre iva indetta dall'ufficio di gabinetto del sindaco con D.D. N107 del 19/12/14 è temporaneamente sospesa visto che le competenze degli uffici interni al comune sono cambiate e che verosimilmente occorrerà apportare alcune modifiche/integrazioni al bando e al capitolato".

A parte che ad un bando emesso e pubblicato modifiche non se ne possono apportare... la legge e facciamo finta che esita.... dice che quello che si può fare è solo dare interpretazioni ufficiali da parte dell'Amministrazione su possibili questioni di cui non è possibile estrapolare un interpretazione letterale... altrimenti va ammesso che il bando non è stato scritto correttamente è va ritirato in autotutela per evitare ovvi ricorsi. Ma detto ciò ci chiediamo oggi che siamo a metà novembre 2015... che fine ha fatto il bando ma ancora di più che fine hanno fatto i 455.000 mila euro di dotazione? Si sono persi in quanto non impegnati, sono stati girati su qualche altra voce di bilancio, e se si, quale? Insomma che fine hanno fatto quasi mezzo milione di euro che il comune voleva spendere in comunicazione...