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Agenzia di Stampa Italpress
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''Viviamo il momento peggiore dal dopoguerra''

asmundo "E' il momento peggiore, il periodo più buio. Stiamo attraversando il momento economicamente più difficile dal dopoguerra ad oggi". A dipingere un quadro certamente non positivo della situazione economica in Sicilia è Adam Asmundo, responsabile delle analisi economiche della Fondazione Res, che oggi presenta i dati del rapporto congiunturale a Palermo.

L'economista sottolinea in particolare il calo del pil reale in Sicilia, pari al 3,8 per cento rispetto al 2012.

"Non siamo - aggiunge Asmundo - in una fase ciclica, siamo di fronte ad una vera e propria destrutturazione della capacità produttiva che durerà almeno fino al prossimo anno".

Il rapporto Res mette in primo piano il primato nazionale della Sicilia per chiusure delle imprese: sono 1.557 le piccole aziende cessate nell'ultimo anno, mentre aumentano le ore di cassa integrazione che arrivano al livello record di 16 milioni. Altro dato drammatico riguarda le esportazioni con un -19,8% rispetto al 2012.

Nel rapporto si legge che "l'uscita dal tunnel dell'economia siciliana pare spostarsi ancora di un anno, con progressivi e parziali recuperi in termini di prodotto interno lordo che ha registrato nel 2012 una flessione del 2,7% e a cui seguirà un rallentamento del 3,8% nel 2013 confermano in pieno la doppia ondata recessiva dal 2008 al 2009 e dal 2011 al 2013 con un ampio cedimento dei consumi privati e degli investimenti".

Per Gianni Puglisi, presidente della Fondazione Sicilia, "l'inefficienza della pubblica amministrazione siciliana è lo specchio e la concausa della nostra crisi economica". "ll debito della Sicilia - spiega - in continua crescita, con 5 miliardi e 683 milioni sull'ultimo bilancio, un incidenza di interessi passivi di 278 milioni e con la previsione di un maggior carico di interessi nel 2014 che porterà a un ulteriore irrigidimento della spesa pubblica". Puglisi punta il dito contro le mancate politiche di investimento: "Assistiamo -dice- a una contrazione del 14 per cento della spesa in conto capitale rispetto al 2012 oltre all'incapacità di spendere i fondi europei rimasti inutilizzati per il 65%. Quali che siano le cause di tale incapacità la Sicilia versa in una situazione inammissibile" .