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Scandaloso. La Regione rinnova le concessioni dei lidi balneari fino al 2020. Alla fine hanno vinto loro

 

Alla fine hanno vinto loro. Si è così. Hanno vinto sulla politica e l'amministrazione pubblica, che invece di adoperarsi nella propria funzione di indirizzo in realtà è essa stessa ad essere indirizzata, invece di controllare vine controllata. Chi non ricorda la vicenda che ha tenuto banco per mesi sui lidi balneari che, sopratutto in provincia di Palermo, di fatto hanno monopolizzato gli accessi al mare delle pur meravigliose spiagge che ci vengono negate. Ricorsi amministrativi, controlli, proteste dei cittadini a cosa sono servite? A nulla. Il Governo Regionale, presieduto da Rosario Crocetta risolve la "guerra dei lidi" e come lo fa? Nella migliore delle tradizioni siciliana, prorogando tutte le concessioni che sarebbero scadute l'anno prossimo fino al 31 dicembre 2020. Altri cinque anni di status quo. Dove per status quo si intende il paradosso, il privilegio ingiustificato e fuori da qualsiasi logica. Le nostre spiagge, in testa quella di mondello, sono le uniche spiagge al mondo date totalmente in concessione in cui è permessa una lottizzazione così invasiva e "oscurante" del mare. Basti pensare che da oltre 100 anni proprio la spiaggia di mondello è data in concessione ad un unico soggetto che paga oneri demaniali inferiori a 80 mila euro contro un fatturato complessivo tra cabine, servizi, bar e ristoranti superiore ai 6 milioni di euro.
Ma di questo abbiamo abbondantemente parlato e siamo stanchi...
Le dichiarazioni dell'Assessore Regionale competente, Territorio e Ambiente, Mariarita Sgarlata, che ha firmato il decreto di proroga del termine di scadenza delle
concessioni demaniali fino al 31 dicembre 2020, sono al quanto improbabili: "Non sono stata insensibile alle istanze, più volte rappresentate in questi mesi dalle Associazioni di categoria, sulla necessità di adeguare la durata delle concessioni demaniali a quanto stabilito dalla vigente legislazione statale in materia in applicazione e uniformità a quanto stabilito in ambito nazionale.
"E' arrivato il momento – ha concluso l'assessore Sgarlata – che la Regione Siciliana si adegui alla normativa statale. Alla luce della situazione di sofferenza che l'economia siciliana sta attraversando mi è sembrato doveroso procedere ad un atto di uniformità alla legislazione nazionale per favorire da un lato quegli investimenti che una maggiore durata concessoria sarà in grado di attivare, dall'altro la creazione di posti di lavoro che da quegli investimenti potrà derivare".

Ci chiediamo, qualora esistesse una vera politica di rilancio e riqualificazione dei nostri territori, a cosa serve il nostro statuto speciale, quando a convenienza, pur di non dare alcun segno di cambiamento viene usato il paravento della normativa nazionale. Ma sopratutto se la Regione è "costretta" a dare in concessione le nostre spiagge su quale criterio economico si basa. Le concessioni servono a fare cassa, ma se litorali lunghi chilometri vengono dati ad un unico gestore, senza bandi ne gare non è chiaro che vi è una perdita economica? Più gestori più concorrenza, più oneri, più convenienza per i bagnanti che potrebbero scegliere nella stessa spiaggia lidi con prezzi differenti. E ancora, perchè le cabine, quando in nessuna spiaggia è consentito montare? Rimini , Riccione, San Vito ecc. ecc. premiate come le migliori in Italia, non hanno nessuna cabina ma solo lettini e ombrelloni.
La verità è che governo e politica sono di fatto ostaggio di poteri e interessi ben più forti di loro che non controllano ma che al contrario impongono e determinano scelte insensate come questa.