"Impressioni di settembre" Ieri sera nella splendida cornice di Cefaù all'interno della festa internazionale del gelato si é svolto il primo timido confronto, faccia a faccia, tra gli attuali candidati alla Presidenza della Regione Siciliana, moderato e introdotto dall' intramontabile Giovanni Pepi. Gianfranco Miccichè, Nello Musumeci, Rosario Crocetta, Claudio Fava, Mariano Ferro, ..... si sono confrontati con circa 12 minuti di tempo a disposizione per ciascuno. Su questo primo incontro la nostra valutazione non sarà sui contenuti, del resto ancora molto scarni, né sulle singole frasi, che è noto a tutti quando si parla scappano e se non supportate dai fatti in politica, valgono zero. Vogliamo però ai nostri lettori trasferire le sensazioni, il sapore che di primo acchito, ci ha dato ogni singolo candidato... le nostre "impressioni di settembre"
Partiamo da Nello Musumeci, impeccabile nel look (pronto per un matrimonio) parla con dimestichezza, fermezza, pure troppa, e prosa teatrale... l'unico dubbio che ci è venuto e se per quei dodici minuti eravmo nel 2012 oppure nell'800... Claudio Fava, sempre solito identico look, è ormai chiaro che il suo armadio è monocromatico e il negozio da cui si fornisce è " il look perfetto per lo snob intellettuale di sinistra". Fava parla bene e tendenzialmente dice cose lucide, ma l'atteggiamento corporio sul palco e la puzza sotto il naso di come parla alla platea, riempe tutto il teatro e si sente anche un pò da fuori..... Rosario Crocetta, è uomo dolce e delicato, cordiale e sorridente, morbido nei movimenti e dal look "simpatico", pure troppo.... Giovanni Cancelleri, è un grillino perfetto, dimesso, ragioniere, camicia a scacchi, dice tutto quello che c'è da dire, soprattutto che i parlamentari guadagnano troppo, di altri problemi strutturali e vitali non vi è traccia, comunque è bravo e convincente, solo che inevitabilmente traspare che per realizzare la rivoluzione che ha intesta, ci vuole struttura reale e non solo "viruale" . Mariano Ferro, con in mano il suo forcone e un cappellino in testa di sei misure più piccolo... parla e infiamma la platea, ma poi esagera e forse un pò spaventa. I siciliani sono storicamente troppo memori che il prezzo delle rivoluzioni lo paga chi le fa, non chi le ha realmente volute. Poi c'è Davide Giacalone, uno di quelli della serie:visto che siamo in democrazia mi candido perchè tanto non guasta... oratoria ottima, contenuti tecnici anche troppo, la sensazione è però un po' quella del professore di liceo che deve fare colpo sulla sua nuova classe di alunni. Infine anche Gianfranco Miccichè, vestito grigio, cravatta e fazzoletto arancio Grande Sud, mocassini scuri.... si era scordato i calzini... ma diciamo che c'èra molto caldo.... parla e fa anche mea culpa sul passato, parla di malattia e patologia della sicilia, e dice pure che ha la ricetta per guarirla.... memore che praticamente fino ad oggi, tutti i presidenti della regione avevano la laurea in medicina, si è già fatto medico di base....