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Primarie e non solo. Parla Ninni Terminelli

 Abbiamo incontrato Ninni Terminelli, consigliere comunale e componente della direzione regionale del Partito Democratico, per provare a fare il punto sulla quanto mai nebulosa situazione del centro sinistra. Ancora di più confusa dall'uragano che stra travolgendo i risultati delle primarie appena svolte a Palermo per individuare il candidato a sindaco del centro sinistra.

D. Consigliere Terminelli partiamo dalla vetta della montagna dei problemi che sembrano essere iniziati da quando il suo partito ha deciso di salvare il Governo Regionale di Raffaele Lombardo. Come si fa a passare dalla Finocchiaro a Lombardo?

R. Io non credo che il problema del mio partito e del cento sinistra in generale sia l'appoggio a Lombardo. Il PD ha perso le primarie delle più importanti aree metropolitane d'Italia (Milano, Genova, Napoli, Cagliari) dove Raffaele Lombardo non esiste. Il tema è che parte di questo PD sembra non essere più in grado di intercettare il consenso di molti cittadini che vorrebbero che si parlasse dei problemi delle città e non di quelli delle leadership politiche. La scelta di appoggiare Raffaele Lombardo è stata una scelta politica rivolta a scardinare la compagine del centro destra in Sicilia che aveva percentuali da capogiri dal punto di vista elettorale. Il nostro appoggio al Governo Lombardo trova espressione in personalità di indiscutibile valore e moralità come Giosuè Marino e Caterina Chinnici.

D. Rimanendo in casa PD, secondo Lei cosa succederà rispetto alla sfiducia presentata al segretario regionale del suo partito Giuseppe Lupo?

R. È stata convocata l'Assemblea Regionale, organismo di auto determinazione del partito secondo lo statuto e su una linea democratica di decisione a maggioranza. In questo l'Assemblea è sovrana, se c'è una mozione di sfiducia è giusto che se ne discuta e si arrivi a una decisione secondo la volontà dei suoi componenti.

D. D'accordo ma quale è il problema?

 

R. La questione riguarda il fatto che a Palermo non si è potuta applicare la linea politica nazionale del partito, che io stesso condivido, cioè quella di un centro sinistra unito che però dialoghi con le forze moderate che animano lo scenario politico. Su questo all'interno del PD si è creata una scissione che oggi merita una riflessione approfondita e le relative determinazioni assembleari.

D. Ma veniamo a queste benedette Primarie, prima annunciate poi rinviate alla fine svolte ma senza un esito condiviso.

R. Buona parte della coalizione in realtà queste primarie non le ha mai volute, non si accettava la possibilità che essendo aperte a tutti potesse vincere qualsiasi candidato. Un pezzo del PD con IdV e Sel ne hanno sempre temuto il risultato. A queste Primarie per alcuni c'era il diritto di partecipare ma non di vincere. Il tema cruciale è che si è aperto un confronto tra una vecchia leadership e una nuova generazione politica.

D. Mi scusi ma a chi ci riferiamo a Cracolici e Lumia?

R. Mi riferisco a Fabrizio Ferrandelli, io stesso ero candidato alle primarie ma ho preferito fare un passo indietro e appoggiare lui, un giovane dotato di grande capacità.

D. Rispetto alla questione dei brogli e dell'inquinamento politico delle Primarie cosa ci dice?

R. La mia posizione oltre che da dirigente di partito è quella di chi della legalità in politica ne ha fatto anche un percorso professionale: si faccia chiarezza su tutto ciò che va chiarito in nome della trasparenza e della legalità. Certo è, che anche se il problema fossero i voti di un singolo gazebo, nello specifico quello dello zen, e si procedesse all' annullamento delle schede in questione il risultato non cambierebbe Ferrandelli a vinto praticamente nella maggior parte delle postazioni in cui si votava. E in ogni caso, nel rispetto di tutti coloro che hanno votato non credo che 40 schede possano penalizzare le oltre 29 mila persone che domenica scorsa sono andate a votare.

D. Lei ha parlato di legalità, questo presuppone un rispetto assoluto per la gerarchia del giudizio di merito. Se il Collegio dei Garanti, che si riunirà domani, dovesse riconoscere le irregolarità e l'inquinamento del voto politico, Lei e il suo partito accetterete il verdetto di annullamento?

R. Se i garanti convalideranno l'esito di ferrandelli mi auguro che tutti coloro che hanno firmato il patto etico delle primarie mantengano i propri impegni e ci sia una piena convergenza sul vincitore. Se le Primarie dovessero venire annullate, la palla tornerebbe alla politica che dovrà fare le proprie valutazioni.

D. Ma se politica che Lei cita, dovesse tirare fuori la proposta di un nome terzo, nuovo, che metta d'accordo tutti Lei cosa farebbe?

R. Io personalmente, rivendicherei la candidatura di Fabrizio Ferrandelli, sulla quale come si dice da noi "ciò messo la faccia."