L'Assemblea del Partito Democratico ha deliberato praticamente all'unanimità la mozione di sfiducia al Presidente della Regione Raffaele Lombardo, proposta dal segretario regionale Giuseppe Lupo. Ritrovato il “nemico” il partito si ricompatta, dopo mesi di lacerazioni, mozioni di sfiducia interne, correnti e dissensi vicini a scissioni. Una decisione che però rischia di avere solo un “valore” politico, visto che il presidente Lombardo ha già calendarizzato la propria uscita di scena per il 28 luglio. Ciò significa che molto probabilmente mancherebbero i tempi affinchè la mozione possa esplicare i propri effetti.
Ma anche il “sapore” politico di questa sfiducia, corre il rischio cdi restare amaro, e non recepito dalla base elettorale del Partito Democratico. Elettorato che alle ultime amministrative ha già dato segnali chiari di non condivisione delle posizioni del proprio partito.
Una sfiducia che arriva dopo poco meno di due anni di sodalizio inamovibile con il Governo regionale, ma sopratutto nasce quando le poltrone degli assessori del Partito Democratico nella Giunta di Governo sono ancora “calde” dalle dimissioni di poche ore fa. Una sfiducia che non convince per la tempistica e che rischia di apparire un ravvedimento in extremis rispetto al responso delle urne. Comunque il PD sfiducerà Lombardo, resta da capire in quale legislatura... visto che questa l'ha comunque consumata tutta.