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Palermo e l'Unesco grande riconoscimento ma... basta qualche fioriera?

 

É certamente vero " la vita è una questione di punti di vista". In un sistema sociale democratico tutti degni di considerazione e riflessione. Ma è anche altrettanto vero, che da qualsiasi punto di vista non può prescindere la prospettiva. La visione generale, la contestualizzazione territoriale di quello che si dice e si fa, altrimenti il confine tra punto di vista e arroganza può diventare inopportunamente invisibile.
Lo spunto a tale considerazione ci viene dato inequivocabilmente dalle dichiarazioni fatte sul proprio profilo FB dall'assessore del comune di Palermo Giusto Catania, con delega, tra le altre, alla mobilità e alla partecipazione:
Dichiara l'assessore- "Sono passati quasi tre giorni dall'istituzione dell'area pedonale davanti a uno dei più importanti monumenti della città di Palermo, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti che, tra poche ore, sarà proclamata dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Non c'è stato organo di informazione (neanche uno!) che abbia pubblicato una foto che desse conto di questo fatto. Questa è informazione. Omessa, ma sempre informazione è". Sembra quasi che l'unica chiave di lettura per interpretare un evento storico per Palermo, il riconoscimento mondiale dell'itinerario arabo-normanno, sia il traffico - scrive l'assessore - si parlerà, ovviamente, del traffico derivato dalla chiusura di Porta Nuova e passerà in secondo piano il fatto che finalmente comincia il restauro di un altro prestigioso monumento cittadino. I titoli dei tg e i titoloni dei giornali sono già scritti: "caos a piazza Indipendenza", "Unesco, il piano traffico è un flop", "ore di code in corso Alberto Amedeo", "Porta nuova chiusa, è un inferno per gli automobilisti", etc. etc. Ma non è ovvio che ci sarà appesantimento del traffico non appena viene chiusa la porta di accesso alla città storica, si trasforma una strada da senso unico a doppio senso, si inverte un senso di marcia? È ovvio che il primo giorno sarà difficile, ma anche il secondo e il terzo... Anche questa si chiama informazione. Priva di notizia, ma sempre informazione è".

Il tema, caro Assessore, infatti non è l'informazione ma la prospettiva la visione generale e anche forse il confine con l'arroganza. Perchè, sembra ormai essere una costante nell'azione amministrativa di questa Giunta che i cittadini siano il punto di arrivo dei provvedimenti e non il logico punto di partenza. È come se ognuno di noi si dovesse adeguare alla città indipendentemente dalle reali esigenze, priorità e bisogni di chi la popola e la vive quotidianamente. Così come agli interventi "urbanistici" fatti a Palermo fino ad oggi, basti ricordare la chiusura e la riapertura, la ri-chiusura e la riapertura della Favorita, la chiusura al traffico di intere piazze che dopo 48 ore si ritrovavano nuovamente terra di nessuno in balia di venditori ambulanti e posteggi creativi, di quei pochi spazi verdi chiusi per bonifica e mai riaperti, e di riqualificazioni urbanistiche fatte " a colpi" di transenne e fioriere o sacchi di juta a coprire porta vasi cementificati, per non parlare dei nostri mercati storici in via di sgretolamento e delle bellezze architettoniche dei mausolei dei rifiuti che continuano ad "annidarsi" tra le nostre vie. Si certamente dirà Lei, tutti luoghi comuni...
A volte concorderà, che a noi cittadini viene chiesto solo di deglutire senza poter assaporare un minimo del gusto di quei rari cibi che si chiamano, programmazione sostenibile, alternative ai disagi necessari, servizi concreti ed efficienti, decoro e igiene urbana.
Sempre più spesso ci viene chiesto di mandare giù qualsiasi cosa perché giusta in quanto tale, scordando che la città è la casa di tutti e come qualsiasi teorizzazione architettonica è da sempre l'abitazione a dover essere modellata secondo le necessità della famiglia che la abita è non il contrario.
Lei, giustamente dal suo personale punto di vista, dice che è un fatto storico che l'Unesco metta il proprio sigillo su una porzione della città, e non accetta che si parli solo dei disagi che da questo ne conseguiranno, come ad esempio: traffico, impossibilità alla mobilità urbana e alle enormi difficoltà che questo comporterà per chi in città deve comunque muoversi e vivere. Anche in questo caso manca la prospettiva ma c'è certamente un punto di vista assoluto e fermo, il Suo. Ma il suo tanto citato e denigrato traffico, ricordiamo, non è un entità aliena o astratta ma è fatta da automobili al cui interno ci sono persone, cittadini, famiglie e abitanti della propria casa, Palermo. Gli stessi a cui non è data un'alternativa all'utilizzo della macchina sopratutto nel centro storico e gli stessi che già, da mesi in nome del giusto progresso del trasporto urbano, vivono nel caos per i lavori del Tram e dell'anello ferroviario.
Ora che Lei lamenti della scarsa attenzione dei mezzi di diffusione dell'informazione sulle chiusure al traffico di importanti assi di snodo viario della città e anzi contesti che si presti troppa attenzione ai disagi che ne derivano è, e resta, per l'appunto, una questione di punti di vista... a noi quello che interessa è quello dei cittadini dei servizi ad essi resi e condivisi, perchè ci piace continuare a pensare che il concetto di cittadinanza sia diverso da quello di sudditanza. Perchè siamo sicuri che proprio ai cittadini la chiusura di una strada possa solo fare piacere, ma se ad essa viene affiancata una valida alternativa di percorribilità, servizi, navette, biciclette, basolati nuovi, posteggi, arredo urbano degno di tale nome, dignità architettonica e sociale uno spazio ritrovato e vivibile e non soltanto chiuso alle auto... che comunque, per inciso, da qualche parte dovranno pure transitare e poter sostare, però forse questo non è un concetto presente in tutti i punti di vista... nel nostro si.