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Palermo contro i femminicidi. Le donne scendono in piazza: ''Basta chiamare violenza amore!''

Palermo 21 Luglio 2012, manifestazione contro i femmicidi78 donne uccise dall'inizio del 2012. Una strage.

Femminicidi, donne uccise da uomini, non per amore, non per passione ma per odio.

In una città in cui negli ultimi giorni è aumentato il numero di assalti alle donne nel portone di casa, con tentativo di stupro (l'ultimo due sere fa in via Cilea, la giovane donna pè riuscita a miracolosamente a scappare, ndr), stamattina un corteo contro i Femminicidi, ma la violenza sulle donne in genere, si è snodato da Piazza Croci al teatro Massimo. Donne vestite di bianco, legate con un cordone rosso, hanno gridato con forza "per ogni donna uccisa e offesa siamo tutte parte lesa". Sono le donne del Coordinamento Antiviolenza 21 Luglio, che hanno organizzato questa marcia, ma sono anche semplici cittadine, che si sono unite al corteo per dimostrare la loro rabbia, la loro tristezza, ma al contempo la voglia di lottare per un cambiamento, che è necessario e può avvenire. Chiedono l'intervento delle istituzioni affinché emanino una proposta di legge, in cui venga istituita l'aggravante dell'omicidio di una donna. Chiedono pene severe ed adeguate e soprattutto che queste vengano scontate per intero, senza beneficio alcuno. "La violenza sulle donne – dice Helga Militello, 27 anni – non è una fatalità, né un reato minore. Oggi nei numeri drammatici e nell'entità, il fenomeno si manifesta cm emergenza sociale e collettiva e come tale va affrontato". "Per questo – continua Alessandra Notarbartolo – denunciamo l'assoluta inefficacia delle iniziative contro la violenza, fin ora avviate, o meglio non avviate, ed esigiamo che la questione diventi una priorità politica".

"Chiediamo agli uomini – dice Silvia Lupo – di mobilitarsi con noi, per cercare insieme forme e parole nuove. Capaci di porre la parole fine a questo massacro che colpisce donne di qualunque età, ceto e nazionalità. Sono ancora troppo pochi gli uomini che lottano sul serio accanto alle donne in questa battaglia".

Il Coordinamento Antiviolenza 21 Luglio, chiede anche una corretta informazione e sanzioni  per quei giornali e mezzi di comunicazione in genere, che continuano a trattare i femminicidi come "omicidi passionali" o che continuano a sminuire questo dramma,  usando termini come "raptus di follia", "Gelosia" o peggio ancora "Amore". Come nel caso dell'ultimo omicidio che si è consumato in Siiclia, a Trapani. La vittima Maria Anastasi di 39 anni, al nono mese di gravidanza e madre di tre figli è stata massacrata, con 8 colpi di piccone al capo e poi  il suo corpo bruciato.

Lo scorso Giugno, l'ONU ha realizzato il primo Rapporto tematico sul femminicidio e lo ha definito "Crimine di Stato".  Il rapporto sottolinea 'la responsabilità dello Stato nella risposta data al contrasto della violenza' e, 'analizza l'impunità e l'aspetto della violenza istituzionale in merito agli omicidi di donne (femmicidio) causati da azioni o omissioni dello Stato. Femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni per incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne, che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita. In Italia, sono stati fatti sforzi da parte del Governo, attraverso l'adozione di leggi e politiche, incluso il Piano di Azione Nazionale contro la violenza, questi risultati non hanno però portato ad una diminuzione di femminicidi o sono stati tradotti in un miglioramento della condizione di vita delle donne e delle bambine."

Nel link di seguito una raccolta di foto della manifestazione di oggi a Palermo, contro i femminicidi: PH: Silvia Lupo

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.4097395400868.166539.1462374747&type=1

 

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