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Agenzia di Stampa Italpress
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Movida senza regole, al centro storico blitz con 150 agenti. Ma nel resto d'Europa come funziona?

 

Palermo è una città senza regole, ogni anno, ormai da un decennio, l'estate e sinonimo di svago e divertimento e di notti che diventano albe. Musica a tutto volume, locali che spuntano come funghi, suolo pubblico occupato abusivamente, locali senza alcun controllo sui cibi che "propinano" ai propri clienti. Ma sopratutto la movida palermitana ogni estate si trasforma nell'incubo notturno dei residenti. Rumori, musica, traffico, schiamazzi di ogni genere, risse e discussioni che tengono di fatto sveglie migliaia di famiglie che non riescono più a "chiudere occhio". Un vero e proprio incubo, come quotidianamente denunciato da centinaia di residenti. Nel week end il centro storico di Palermo, nella zona di P.zza Olivella è stata improvvisamente invasa da oltre 150 agenti di pubblica sicurezza, tra polizia, carabinieri, finanza,vigili urbani perfino capitaneria di porto.
Una vera invasione di divise, che ha lasciati di stucco le centinaia di giovani che stavano godendosi gli svaghi delle ore notturne. E la storia si ripete ogni volta che si effettua un controllo emergono sempre le stesse irregolarità: Musica emessa fuori da qualsiasi parametro, suolo pubblico occupato abusivamente, cibi mal conservati con relativi sequestri, questa volta sarebbero almeno i 50 i Kg tra carne e pesce, ed ancora allacci abusivi alla rete elettrica, lavoratori in nero, ecc. ecc. Una vera e propria terra di nessuno, dove passati i controlli e qualche giorno tutto torna come prima.
La materia conosce da sempre due fronti. Quelli che difendono il diritto a divertirsi legati a stretto giro con i titolari dei pub e ristoranti, e i residenti che per mesi da giugno a settembre devono rinunciare al riposo notturno. Entrambe le posizioni meritano la pari attenzione. Ma il punto non è questo. Perchè questo tipo di problemi esistono solo nella nostra città? Cosa succede nelle altre cittadine europee?
Molto semplice in qualsiasi altra grande città europea ci sono, nel settore, regole chiare e semplici ma sopratutto sanzioni precise e severissime. Un semplice esempio: I locali sono classificati, tra ristorazione e post ristorazione, in alcune città prima che l'amministrazione conceda la licenza di apertura, compie un sondaggio tra i residenti della zona.... ed ancora, chi fa ristorazione non si può trasformare in discoteca a cielo aperto ed entro un certo orario, prima della mezzanotte, deve fisicamente chiudere la cucina e quindi chiudere il locale. I locali che invece fanno attività di intrattenimento post ristorazione devo essere fuori dal centro abitato o in specifici quartieri non residenziali ed in ogni caso devo essere completamente insonorizzati sia che siano al chiuso che all'aperto. Altri tipi di reati, comuni a Palermo, tipo lavoro nero, cibi mal conservati,allacci abusivi, suolo pubblico abusivo, non c'è una casistica estera perchè in altre città e paesi per reati di questo tipo esiste l'immediata chiusura del locale e la galera in flagranza di reato. Da noi il metodo è diverso... mille leggi, mille possibili ricorsi, una giurisprudenza che da ragione a tutti, controlli eclatanti una volta all'anno, nessuna sanzione che possa fare "tremare" chi le regole non le rispetta, mille appigli per far si che la ragione non stia mai da nessuna parte, sopratutto mai dalla parte di chi forse ne avrebbe ben diritto. Oggi un mega blitz il prossimo week end tutto come prima... Prima di fare Blitz e retate varie si scrivano regole certe e sanzioni immediatamente applicabili, ne bastano 10, forse meno. Per una volta si affrontino i problemi nella propria vera essenza, e su quelli si discuta, ma una volta cristallizzate le regole si facciano applicare. Ma è davvero così difficile? E le altre città come hanno fatto allora? I Misteri di Palermo...