Il materiale, apparentemente di produzione cinese, era stato ammassato alla rinfusa evitando così ulteriori spese per lo smaltimento.
L'area è risultata essere in uso a una società di capitali operante nel settore delle energie rinnovabili, a sua volta riconducibile a due imprenditori, succedutisi nel tempo nella gestione della stessa: un brasiliano di anni 38 ed una palermitana di anni 40. L'intera proprietà, è stata sottoposta a sequestro ed i responsabili sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria. Tutta la zona è stata preventivamente cautelata ed agli autori del reato sarà intimato l'obbligo della bonifica e della riqualificazione delle aree, anche al fine di impedire gravi danni ecologico-ambientali atteso che il sito confina con terreni adibiti a pascolo e colture di diversa tipologia.