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Agenzia di Stampa Italpress
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La protesta si allarga agli studenti ed al resto d'Italia, ma la politica è assente

forconi

Sono almeno due i cortei di studenti, di opposte radici politiche, scese oggi in piazza a fianco del Movimento dei Forconi. Nessuna bandiera a parte quella della Trinacria, mentre la protesta dilaga in Puglia, Sardegna, Calabria e Lazio dove il gruppo organizzato dei Forconi ha saldato la propria protesta con i gruppi studenteschi in tutta la Sicilia. Mentre la stampa nazionale fa proprie le parole di Ivan Lo Bello e parla apertamente di rivolta dei padroncini ed infiltrazioni mafiose, il paese reale si muove. I benzinai hanno già annunciato 10 giorni di sciopero generale in tutta Italia.

A Palermo continua il presidio simbolico dei manifestanti davanti il porto, sostenuto apertamente dagli studenti che in mattinata si sono mossi in corteo. A Gela, Rosolini ed Avola la cittadinanza è schierata a fianco dei manifestanti ed i commercianti hanno preferito chiudere le saracinesche e stanno protestando in piazza con azioni spontanee.

In Calabria già stamattina i tir degli autotrasportatori, fermi davanti lo Stretto, si sono organizzati ed un centinaio di loro stanno bloccando da questa mattina la rotonda ANAS di Passo Vecchio. Dalla Puglia e dal Lazio arrivano notizie concrete di contatti tra associazioni studentesche, Forconi e taxisti che manifesteranno insieme e scenderanno in piazza tra domenica e lunedì, almeno fino al 27 gennaio. Anche Pescara sarà bloccata entro lunedì, assieme alla Sardegna

L'altro grande rischio, segnalato da alcuni utenti Facebook e simpatizzanti del Movimento dei Forconi, è la cancellazione coatta di profili Facebook e gruppi che in queste ore stanno agendo in maniera frenetica per condividere notizie sulla protesta e mettere in contatto tra loro le varie categorie dei manifestanti. I gruppi Anonymous italiani stanno già diffondendo dei vademecum per come utilizzare la Rete in caso di oscuramento da parte delle forze dell'ordine. La grande assente al momento è la politica.

Alcuni dei Forconi, nonostante le dichiarazioni di Ivan Lo Bello che parla esplicitamente di infiltrazioni mafiose specialmente in Sicilia Orientale, si sono detti "ispirati" dal Governo Monti a commissariare la politica. Al momento purtroppo il ruolo intermedio della politica non si avverte, anzi si ha la sensazione che la situazione sia stata profondamente sottovalutata. Per bloccare il paese infatti basta la compresenza in piazza di tre categorie, fondamentali per un paese complesso come l'Italia: gli autotrasportatori, gli studenti (e chi sa usare la Rete) e gli ultras. Gli autotrasportatori sono in grado di paralizzare il paese, gli studenti sono in grado di organizzarsi rapidamente e senza alcun limite territoriale e gli ultras sono gli specialisti della guerriglia urbana. 

Al momento, tutte e tre le componenti sociali sono in stato di agitazione e le immagini dei gruppi di taxisti in lotta tra di loro a Roma fanno pensare che alcune frange Ultras sono già attive. La situazione è esplosiva, senza risposte concrete da parte delle istituzioni in Italia si profilano 10 giorni di paralisi totale.