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Agenzia di Stampa Italpress

I cittadini hanno doveri. Ma i diritti dove stanno?

 

Tornare a casa e trovare, come capita a tutti noi, una bella busta intestata Comune di Palermo con dentro quello strano rettangolo di carta prestampata con una bella cifra in euro scritta sopra, ovviamente da pagare è il dovere di ogni cittadino.
Questo è un dovere. La Tari è l'acronimo di TAssa RIfiuti, la nuova imposta comunale istituita con la legge di stabilità 2014. Essa in pratica prende il posto della vecchia Tares.
Il presupposto della Tari e' il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Quindi la nuova tassa sui rifiuti prevede che la somma da versare al Comune sia dovuta dagli inquilini, indipendentemente se proprietari o affittuari.
La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all'adempimento dell'unica obbligazione tributaria.

Scendere da casa e trovare questo e tanto altro è un diritto? O meglio non dovere vedere questo scempio dovrebbe essere un diritto. Ecco come doveri e diritti sono semplicemente scollegati tra di loro. Noi paghiamo per un servizio che non riceviamo.