News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
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  • ROMA (ITALPRESS) – Temi antichi ma fondamentali per la giurisdizione quali la soggezione alla legge, l’interpretazione della norma e l’imparzialità nel e per il giudizio, saranno al centro del 36° Congresso nazionale dell’Associazione nazionale magistrati che si terrà dal 10 al 12 maggio a Palermo presso il Teatro Massimo e il Marina Convention Center. “Si […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – “Tutti i dipartimenti della Regione hanno concluso il riaccertamento dei residui passivi, per cui si sbloccano pagamenti per circa due miliardi di euro a favore di imprese e, in generale, dei soggetti beneficiari”. Ad annunciarlo il presidente della Regione Renato Schifani, al termine della seduta della giunta nella quale sono stati ascoltati […]

Anche a Palermo la Guardia di Finanza blocca un giro di falsi abbonamenti a canali satellitari

 

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Dopo Catania, le indagini sul card sharing arrivano anche a Palermo dove è stato scoperto un centro di smistamento di falsi abbonamenti a Sky e Mediaset Premium che permetteva abbonamenti a prezzi stracciati.

Le indagini sono ancora in corso e sembrano possano allargarsi presto al resto d'Italia, ma la procedura di "smistamento" rimane per tutti uguale. Tramite la rete ADSL era infatti possibile dirottare il segnale satellitare ricevuto da un utente con regolare contratto Sky o Mediaset Premium, rivendendolo a decine di utenti pirata.

Il "laboratorio" che smistava il segnale a Palermo era centrato all'interno di un magazzino nel centro di Bagheria, a pochi chilometri da Palermo, ben camuffatto tra mezzi agricoli. Il sistema preveda l'utilizzo di particolari apparecchi chiamati "DreamBox", in grado di dirottare il segnale ADSL proveniente da Internet in segnale adatto ad essere trasmesso su televisori.

Altri 55 utenti finali sono stati rintracciati grazie agli indirizzi IP agganciati al sistema di smistamento e alla ricostruzione del metodo di pagamento. Per pagare i creatori della rete pirata, gli utenti pagavano delle quote mensili tramite carte prepagate e PostePay intestate a persone ignare del raggiro e da cui i pirati prendevano mensilmente le loro quote.

Per i 55 utenti finali, l'organizzatore del sistema ed il suo complice, incaricato di "procacciare clienti", si prospettano tre anni di reclusione per violazione del dirtto d'autore.