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All'Ars un disegno di legge per le unioni civili

 

Dare piena dignità alle unioni civili, dando più diritti a quanti ogni giorno vivono insieme e insieme affrontano le difficoltà ma che - per la legge - non esistono o quasi.
A questo punta il disegno di legge "Norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Istituzione del registro anagrafico per le unioni civili" presentato all'Assemblea regionale siciliana, primo firmatario Fabrizio Ferrandelli (Pd).

Tredici articoli per superare le discriminazioni "affermando nella nostra regione, la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere".

L'articolo uno prevede che la Regione Siciliana adotti "in attuazione dell'articolo 3 della Costituzione, politiche finalizzate a consentire a ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere e promuove il superamento delle situazioni di discriminazione".

Estendendo "il sistema integrato dei servizi destinati alla famiglia ai nuclei di persone legate da vincoli di parentela, affinità, adozione, tutela e da vincoli affettivi, purché aventi una coabitazione abituale e continuativa e dimora nello stesso Comune".

Secondo quanto previsto nel ddl è compito della Regione e degli Enti Locali "assicurare percorsi di formazione e di riqualificazione alle persone che risultino discriminate o esposte al rischio di esclusione sociale per motivi derivanti dall'orientamento sessuale o dalla identità di genere".

In particolare l'articolo 7 disciplina l'ambito sanitario dando la possibilità ai maggiorenni "di designare una persona che abbia accesso alle strutture di ricovero e cura per ogni esigenza assistenziale e psicologica del designante e a cui gli operatori delle strutture pubbliche e private socio-assistenziali accreditate devono riferirsi per tutte le comunicazioni relative al suo stato di salute".

Non un principio teorico, ma l'obbligo per l'assessore alla Salute di emanare un apposito regolamento entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge.

"La persona designata – si legge nel ddl - acquisisce il diritto ad accedere alle strutture di ricovero e cura per ogni esigenza di assistenza e sostegno psicologico della persona designante, nel rispetto delle modalità definite dai regolamenti delle strutture di ricovero e cura".

Il disegno di legge prevede poi l'istituzione presso l'assessorato alla Famiglia del "Coordinamento tecnico regionale sulle discriminazioni sessuali per raccordare le azioni e le misure attuative negli ambiti di intervento previsti dalla presente legge, favorire la circolazione delle informazioni all'interno dell'amministrazione regionale e svolgere funzioni di monitoraggio, verifica e osservazione. Con proprio provvedimento, la Giunta regionale individua le strutture regionali che partecipano al coordinamento garantendo la più ampia partecipazione dei soggetti impegnati all'affermazione dei principi contenuti nella presente legge".

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