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  • PALERMO (ITALPRESS) – “Rigore dei conti e sviluppo economico”. Così Alessandro Dagnino, neo assessore all’Economia della Regione Siciliana, in un’intervista all’Italpress sintetizza le linee guida del suo mandato. Ieri Dagnino ha prestato giuramento da assessore davanti all’Assemblea regionale siciliana.Il lavoro non manca: “Lunedì è prevista la discussione sul Defr, un atto della precedente gestione dell’assessore […]

Alla Biennale di Shanghai una “Palermo felicissima”

 

Sarà Palermo a rappresentare l'Italia alla Nona edizione della Biennale di Shanghai in Cina che apre al pubblico domani. Una 'Palermo Felicissima’ raccontata da undici tra artisti italiani e internazionali con opere che spaziano dall'installazione al video, dal teatro alla performance e alla scultura.

La Biennale di Shanghai, in programma fino al 31 dicembre, è curata quest'anno da Qiu Zhijie con Boris Groys, Jens Hoffmann e Johnson Chang Tsong-zung. I curatori, insieme alla mostra principale allestita nell'ex-centrale elettrica Nanshi Power Plant, uno spazio di 41 mila metri quadrati, futuro Museo di Arte Contemporanea della città, hanno scelto di rappresentare le nazioni partecipanti attraverso 30 città in tutto il mondo, collegate al tema della Biennale 'Reactivation' e alla città di Shanghai.

Dunque non più padiglioni nazionali, ma città, che attraverso le loro storie e la loro contemporaneità raccontano l'identità di un popolo. Il nuovo format della Biennale quest'anno prevede per la prima volta la sezione dei City Pavilion, organizzata da Davide Quadrio insieme a Francesca Girelli e Huang Mi, che coinvolge non solo grandi città e capitali, ma anche piccoli centri poco conosciuti, tra cui: Mumbai, Teheran, Mosca, Vancouver, Lione e per l'Italia solo la città di Palermo, come snodo principale nel Mediterraneo e 'Porta d'Europa’ per il sud del mondo.

'Palermo Felicissima’ è il nome scelto dai curatori Laura Barreca e Davide Quadrio per il City Pavilion italiano, titolo liberamente tratto dall'omonimo testo scritto dall'erudito palermitano Nino Basile nel 1932 e dedicato ai beni artistici e monumentali della città. Una mostra che disegna l'immagine contemporanea del capoluogo siciliano, ricostruendo quello spirito avanguardista che l'ha resa celebre all'inizio del Novecento. Bombardata, degradata e abbandonata Palermo si ricopre una città libera capace di attirare non solo turisti ma tanti artisti che scelgono fermarsi e viverci. Attraverso le opere di Massimo Bartolini, Pina Bausch, Vanessa Beecroft, Manfredi Beninati, Emma Dante, Formafantasma, Stefania Galegati Shines, Guo Hongwei, Lee Kit, Laboratorio Saccardi e Francesco Simeti, 'Palermo Felicissima’ si presenta come percorso esperienziale, un viaggio alla scoperta dell'identità di questa città, delle sue atmosfere e delle incredibili contraddizioni che la rendono unica in tutto il mondo.

"'Palermo Felicissima’ -spiega la curatrice Barreca- sarà la rappresentazione di una contemporaneità di 'valore’, nel senso sentimentale del termine. Vogliamo comunicare la positività insita in questo progetto, che vuole essere condiviso e vuole creare un flusso di ritorno verso la Sicilia come centro di una cultura millenaria viva e potentissima al centro del Mediterraneo".

L'idea è quella di non rappresentare un'identità nazionale -dice Quadrio- ma relazionare Shanghai ad altre città, altre comunità 'unichè. Palermo, con la sua cultura millenaria, è da sempre un crocevia di culture mediterranee, un luogo 'felicissimo' da questo punto di vista e in sintonia con l'idea curatoriale dei city pavilions in generale".

In mostra le installazioni site-specific di artisti palermitani conosciuti a livello internazionale come Manfredi Beninati, che ricostruisce una sala di un palazzo nobiliare con le rovine dei fasti di un tempo passato, e Francesco Simeti che reinterpreta lo stile Liberty, espressione artistica eccellente della Palermo di inizio secolo, insieme alle vedute della campagna siciliana di Francesco Lojacono, conservate alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo, ma anche opere di artisti non siciliani che hanno avuto l'occasione di conoscere profondamente questa città. Massimo Bartolini, con la sua installazione luminosa 'Starless', ricrea l'atmosfera malinconica delle strade siciliane quando la festa finisce, Vanessa Beecroft con 'VB 62', sullo sfondo della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, dispone sculture e performer che rimandano ai pregevoli stucchi della bottega di Giacomo Serpotta.

Sarà Palermo a rappresentare l'Italia alla Nona edizione della Biennale di Shanghai in Cina. Una 'Palermo Felicissima' raccontata da undici tra artisti italiani e internazionali con opere che spaziano dall'installazione al video, dal teatro alla performance e alla scultura.

La Biennale di Shanghai, in programma da domani al 31 dicembre, è curata quest'anno da Qiu Zhijie con Boris Groys, Jens Hoffmann e Johnson Chang Tsong-zung. I curatori, insieme alla mostra principale allestita nell'ex-centrale elettrica Nanshi Power Plant, uno spazio di 41 mila metri quadrati, futuro Museo di Arte Contemporanea della città, hanno scelto di rappresentare le nazioni partecipanti attraverso 30 città in tutto il mondo, collegate al tema della Biennale 'Reactivation' e alla città di Shanghai.

Dunque non più padiglioni nazionali, ma città, che attraverso le loro storie e la loro contemporaneità raccontano l'identità di un popolo. Il nuovo format della Biennale quest'anno prevede per la prima volta la sezione dei City Pavilion, organizzata da Davide Quadrio insieme a Francesca Girelli e Huang Mi, che coinvolge non solo grandi città e capitali, ma anche piccoli centri poco conosciuti, tra cui: Mumbai, Teheran, Mosca, Vancouver, Lione e per l'Italia solo la città di Palermo, come snodo principale nel Mediterraneo e 'Porta d'Europa' per il sud del mondo.

'Palermo Felicissima' è il nome scelto dai curatori Laura Barreca e Davide Quadrio per il City Pavilion italiano, titolo liberamente tratto dall'omonimo testo scritto dall'erudito palermitano Nino Basile nel 1932 e dedicato ai beni artistici e monumentali della città. Una mostra che disegna l'immagine contemporanea del capoluogo siciliano, ricostruendo quello spirito avanguardista che l'ha resa celebre all'inizio del Novecento. Bombardata, degradata e abbandonata Palermo si ricopre una città libera capace di attirare non solo turisti ma tanti artisti che scelgono fermarsi e viverci. Attraverso le opere di Massimo Bartolini, Pina Bausch, Vanessa Beecroft, Manfredi Beninati, Emma Dante, Formafantasma, Stefania Galegati Shines, Guo Hongwei, Lee Kit, Laboratorio Saccardi e Francesco Simeti, 'Palermo Felicissima' si presenta come percorso esperienziale, un viaggio alla scoperta dell'identità di questa città, delle sue atmosfere e delle incredibili contraddizioni che la rendono unica in tutto il mondo.

"'Palermo Felicissima' -spiega la curatrice Barreca- sarà la rappresentazione di una contemporaneità di 'valore', nel senso sentimentale del termine. Vogliamo comunicare la positività insita in questo progetto, che vuole essere condiviso e vuole creare un flusso di ritorno verso la Sicilia come centro di una cultura millenaria viva e potentissima al centro del Mediterraneo".

L'idea è quella di non rappresentare un'identità nazionale -dice Quadrio- ma relazionare Shanghai ad altre città, altre comunità 'unichè. Palermo, con la sua cultura millenaria, è da sempre un crocevia di culture mediterranee, un luogo 'felicissimo' da questo punto di vista e in sintonia con l'idea curatoriale dei city pavilions in generale".

In mostra le installazioni site-specific di artisti palermitani conosciuti a livello internazionale come Manfredi Beninati, che ricostruisce una sala di un palazzo nobiliare con le rovine dei fasti di un tempo passato, e Francesco Simeti che reinterpreta lo stile Liberty, espressione artistica eccellente della Palermo di inizio secolo, insieme alle vedute della campagna siciliana di Francesco Lojacono, conservate alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo, ma anche opere di artisti non siciliani che hanno avuto l'occasione di conoscere profondamente questa città. Massimo Bartolini, con la sua installazione luminosa 'Starless', ricrea l'atmosfera malinconica delle strade siciliane quando la festa finisce, Vanessa Beecroft con 'VB 62', sullo sfondo della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, dispone sculture e performer che rimandano ai pregevoli stucchi della bottega di Giacomo Serpotta.