Sarà la Sicilia a sancire la fine di 60 anni di televisione analogica, con lo spegnimento dell'ultima antenna di trasmissione in cima a Montepellegrino, dove il 30 giugno avverà lo switch off finale della televisione analogica italiana.
Sono diciotto le frequenze destinate all'emittenza privata che nella sola Sicilia investe ben 120 aziende. Di questa svolta epocale si è parlato lunedì a Palermo nel corso di un convegno ospitato nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, dove si è affrontato anche il problema della sopravvivenza di una rete televisiva locale.
La Sicilia non è attualmente tutta coperta da quello che sarà il segnale digitale, come potete notare visitando il sito www.dgtvi.it e dove troverete la lista dei comuni coperti dal servizio. Ogni frequenza consente di trasmettere su sei canali diversi. Questo consentirà a un' emittente che la ottiene, di dare in affitto fino a cinque canali. Il sistema delle frequenze dovrebbe indurre molte piccole emittenti a consorziarsi oppure a raggrupparsi. Su 120 aziende presente nel settore è difficile pensare che possano sopravvivere tutte, tant'è che il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera a margine di un incontro a Roma ha fatto sapere che entro il mese di febbraio saranno pubblicati i bandi che serviranno alle emittenti per chiedere le assegnazioni delle frequenze. Le emittenti dovrebbero infine usufruire di una deroga dei termini per il rilascio delle autorizzazioni dei ripetitori usati fino ad oggi.