''Addio a 'Romeo e Giulietta' al Teatro Massimo di Palermo. Cancellato uno dei balletti più amati dal pubblico. Peccato che nessuno dal Teatro Massimo di Palermo mi ha contattato per dirmelo. Nessuno ha reputato opportuno avvertire il pubblico, la stampa, i critici nazionali e internazionali''. E' quanto scrive il direttore della Compagnia di balletto del Massimo Luciano Cannito in una lunga lettera indirizzata a Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo, e al ministro dei Beni culturali Massimo Bray.
Cannito lamenta di essere stato ''additato pubblicamente sui giornali, accusandomi di essere la causa del mancato sviluppo di questo Corpo di ballo senza dire perchè, senza citare fatti o risultati ottenuti o mancati. Mi è stato comunicato il licenziamento da un giorno all'altro, lo scorso febbraio. Senza spiegazione, senza preavviso, senza motivazioni''.
''I miei diritti di lavoratore e di cittadino italiano sono stati calpestati - prosegue Cannito - con una indifferenza raccapricciante, senza che neppure una voce ravvisasse in tale atto una pericolosa sopraffazione dello Stato di Diritto su cui la nostra Costituzione è basata. Le mie produzioni di balletto programmate, annunciate e vendute agli abbonati, sono state e saranno cancellate senza neppure una telefonata a me e senza neppure una nota di giustificazione al pubblico del Teatro Massimo che le aveva acquistate in abbonamento. Produzioni come 'Romeo e Giulietta' creato a Palermo nel 2009, al Teatro Massimo per Eleonora Abbagnato, forse uno dei pochi spettacoli del Teatro a produrre utili superando i costi''.
"Ma questa lettera aperta non riguarda affatto solo me - prosegue il regista e coreografo -. Il punto vero e unico di questa lettera è che la lotta per la sopravvivenza del Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo era stata da lei accolta e condivisa durante la sua campagna elettorale. Infatti ancor oggi su internet ci sono video di suoi interventi in tal senso, articoli ed interviste con sue dichiarazioni alla stampa sull'importanza artistica e culturale del corpo di ballo del Teatro Massimo e di unanimi appelli di tutti i suoi collaboratori politici che ravvisavano in esso una risorsa culturale imprescindibile''. "A cosa è servito tutto ciò? A cacciare Cannito? - si domanda il coreografo e regista - E non sarebbe bastato chiedermelo o dirmelo prima e concordarlo insieme come si fa tra professionisti? E' strano però, perchè artisticamente con il mio lavoro continuavo ad avere un ottimo consenso di pubblico e di critica e chiunque faccia questo mestiere non dovrebbe avere altre finalità''.
"Perchè – chiede Cannito - i sindacati che avevano perso tutto il fiato per urlare lo scempio della paventata fine del Corpo di Ballo del Massimo, ora sono silenti? Sono certo, caro sindaco Orlando, che manterrà la sua parola e farà in modo che l'organico del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo torni a essere la risorsa artistica e produttiva che lei, con illuminata chiarezza, ha affermato essere. Ovvio che per far ciò non esiste altra via che il riempimento della pianta organica del corpo di ballo, così come sancito dallo statuto della Fondazione e per la quale il Teatro Massimo di Palermo percepisce il finanziamento dello Stato italiano con i soldi di tutti noi contribuenti, inclusi tutti i genitori delle decine di migliaia di allievi delle scuole di danza della Sicilia e di Palermo, che non avrebbero alcun altro sbocco professionale di eccellenza sul territorio siciliano se non il corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo".
La replica è affidata a una nota della Fondazione Teatro Massimo.
"Il rapporto con il maestro Luciano Cannito – si legge - è stato interrotto per ragioni economiche relative anche al compenso dello stesso e ai diritti per le sue coreografie, costi incompatibili con le attuali condizioni economiche e con la disponibilità finanziaria del Teatro Massimo". "Dette coreografie - si legge ancora nella nota del Massimo - che costituivano l'intera stagione di balletti programmata, erano state inserite dal medesimo nel programma generale 2013 in qualità di direttore del Corpo di ballo del Massimo. Tali motivazioni sono del resto ben note allo stesso Cannito in quanto oggetto di ripetute comunicazioni fra lui e i legali della Fondazione".
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