Palazzo Riso, Amaro

RisoIl direttore Sergio Alessandro ha comunicato d'aver ricevuto la notifica da parte del Dirigente Generale Gesualdo Campo, per l'avvio di un procedimento disciplinare. Alessandro sarà sollevato dall'incarico.
Questo è l'epilogo annunciato di una vicenda dal sapore amaro, quando cultura e potere politico inevitabilmente si intrecciano. Palazzo Riso, sede del Museo d'Arte Contemporanea a Palermo in questi giorni si è trovato al centro di una polemica dal senso politico-gestionale per nulla culturale.
In brevi cenni, ricostruiamo la vicenda.
L'affaire, inizia con un comunicato della direzione del Museo Riso informando della "sospensione di ogni attività" a causa dell'incertezza sull'arrivo dei fondi europei per il 2012 gestiti dalla Regione in riferimento al piano per lo sviluppo Po Fesr". Comunicato successivamente smentito dal direttore stesso del Museo Alessandro, annunciando di rivolgersi alla magistratura per tutelarsi, in tutte le sedi. Nel frattempo il sito del Museo viene oscurato. In tempi di campagna elettorale, tutto questo è il tavolo prelibato sul quale cibarsi; la vetrinizzazione apre le sue danze. Picchia duro l'ex sottosegretario Gianfranco Micciché, tirando in ballo Gesualdo Campo, dirigente del dipartimento dei Beni Culturali della Regione Siciliana, il quale avrebbe tentato di indicare la moglie come direttore del museo. Miccichè, inoltre, evidenzia come nessuna problematica di tipo gestionale e amministrativa o di ritardi nell'assegnazione di fondi, ci fosse dietro la polemica su Palazzo Riso, ma solo motivi clientelari e di nepotismo.
"Il museo regionale d'arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso non sospenderà l'attività. La notizia è destituita di fondamento. La Regione non ha nessuna intenzione di chiudere il museo". La smentita è dell'Assessore Regionale dei Beni culturali e dell'Identità Siciliana, Sebastiano Missineo. "E' una presa di posizione incomprensibile – dice Missineo – anche perché il dirigente responsabile di Palazzo Riso non ha il potere di chiudere il museo, né  in assessorato sono mai arrivate note ufficiali riguardo a difficoltà di gestione della struttura". L'Assessore accusa il direttore di essere incompetente, il quale risponde con dati statistici certi. Per nulla sfavorevoli alla sana attività del Museo.
Ed avanti con la vetrinizzazione.
Ma non si poteva rimuovere sin da subito il direttore? Questioni politiche, non altro.