Applausi a scena aperta per Rigoletto

rigolettoCortigiani,vil razza dannata! Al Massimo si è così conclusa l'ultima recita del Rigoletto di Verdi. Centrale diventa la maledizione che Rigoletto lancia ai parassiti e ai lenoni che infestavano la reggia del Duca di Mantova rei di aver tramato per disonorarlo. Egli stesso però, codardo giullare e ruffiano del suo padrone, è il simbolo del mediocre, forte della protezione che ritiene di godere a corte.

Con la vestizione si apre la scena con Rigoletto e un nano dinanzi al pubblico in ginocchio. Sparita la gobba che lo rappresentava il giullare Rigoletto mostra la sua doppiezza nell'assecondare il Duca di Mantova consigliando finanche il taglio della testa di un rivale.

In un'imponente e ricca scenografia di un bel rosso bruno si muovono in un'orgia sfrenata tutti i cortigiani lascivi e sensuali, si riscatta così Verdi dalle censure con riferimento alla dissolutezza della corte del re Francesco I libertino e sregolato.

Applausi a scena aperta hanno costretto la Rancatore a interrompere una scena per ricevere il tributo dei suoi concittadini e successivamente concedere alla ripresa la replica nel duetto con Rigolettoù

Teatro stracolmo in ogni ordine di posti con una forte presenza di turisti affascinati dal teatro Massimo. "Non abbiamo mai visto un'opera - ci dice una coppia di francesi in uno stentato ma elegante italiano - e siamo emozionati per la storia e la musica ma la bravura dei cantanti ci ha sedotti".

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