News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
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  • PALERMO (ITALPRESS) – Il tribunale di Palermo ha condamato il comune a risarcire 40 mila euro a un’anziana donna che, a causa del marciapiede dissestato, è caduta fratturandosi il polso e rimediando un importante ematoma facciale. La vicenda ha inizio nel 2019, esattamente il 15 novembre, durante la scorsa amministrazione comunale, quando una donna di […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – La Conferenza Episcopale siciliana ha promulgato un decreto su “esorcismi e preghiere di guarigione e liberazione”. Secondo i Vescovi di Sicilia “se è oggettivo che la pratica dell’esorcismo in tempi recenti è diminuita rispetto al passato, anche a motivo di una crescente diagnostica di carattere psichico e psicologico, è altresì vero che […]

Buona la terza. Berlusconi è stato ascoltato dai pm di Palermo

Dopo due forfait per impegni istituzionali e la contestazione da parte del suo difensore Nicolò Ghedini, sull'incompetenza della Procura di Palermo sull'indagine, Silvio Berlusconi alla fine è stato sentito dai pm di Palermo come testimone, in merito all'indagine sulla presunta estorsione compiuta dal senatore Marcello Dell'Utri ai suoi danni.

E' stato ascoltato per circa tre ore, in una caserma della Guardia di Finanza in via dell'Olmata a Roma, accompagnato dai suoi legali Niccolò Ghedini e Luigi Longo che in una nota diffusa alla stampa hanno scritto "Il presidente Berlusconi - scrivono in una nota - ha chiarito compiutamente tutti gli aspetti della vicenda ".L'accusa contestata a Dell'utri è quella di estorsione nei confronti dell'ex premier Silvio Berlusconi dal quale, nell'arco di dici anni si sarebbe fatto versare somme che ammontano a più di 40 milioni, fondi disposti sottoforma di prestiti ed esborsi. Un'inchiesta che è in qualche modo legata al filone relativo alla trattativa stato – mafia. Quei soldi servirono per "comprare" il silenzio di Dell'Utri su rapporti di Berlusconi con ambienti mafiosi? Erano somme che il senatore doveva "girare" alle cosche mafiose? L'indagine mira ad accertare (anche) questo. L'inchiesta dunque si riallaccia al filone centrale che coinvolge mafiosi, politici, alti esponenti delle forze dell'ordine, ministri, 12 in tutto, per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio.

 I Pm Nino Di Matteo e Francesco Del Bene non sarebbero stati d'accordo a spostarsi a Roma e pare che il procuratore Francesco Messineo, abbia quindi scelto di portare all'interrogatorio l'aggiunto Antonio Ingroia e Lia Sava. E così è stato.