Siamo all'Ars, appello: tutti presenti? Si, no, forse...

Illuminanti gli articoli di questi giorni di Emanuele Lauria di Repubblica e di Accursio Sabella di Livesicilia, giornalisti sulla cui bravura e professionalità nessuno, tranne chi ha il carbone bagnato, può obiettare alcunchè. Si perchè adesso, lo annotiamo a margine, tra i politici impazza la moda di prendersela con i giornalisti che raccontano le cose come stanno. Hanno descritto, con dovizia di particolari, quanto accade in uno dei palazzi più importanti del potere siciliano, la sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. Gli inquilini dorati del più antico parlamento del mondo evidentemente prediligono il masochismo, amano offrire continuamente ai cittadini motivi di invettive, insulti e critiche feroci, del resto de gustibus non disputandum est. Nel recente passato, abbiamo stigmatizzato le lunghe ferie di cui godono i nostri deputati regionali, in estate, a Natale, a Pasqua, in occasione di competizioni elettorali, ritenendo ciò scandaloso, eticamente riprovevole, non solo perché strapagati ma anche perché viviamo in un contesto sociale ed economico, la Sicilia, in cui forse, non vorrei apparire pessimista e menagramo, qualche problemino da risolvere ce l'abbiamo. Cosucce minime, per carità, tipo rischio fallimento, la disoccupazione alle stelle, soprattutto giovanile, imprese che chiudono e migliaia di lavoratori che perdono il posto, sanità da terzo mondo, mancanza di infrastrutture, rifiuti che non sappiamo più dove mettere, strade fatiscenti, mafia, racket, pizzo. Tutto sommato, quisquilie, bazzecole e pinzillacchere, direbbe il grande Totò, lo ammetto. Eppure loro, i nostri onorevoli, non si limitano alle maxivacanze, si permettono pure di fare gli assenteisti. Mentre, però, nei blitz delle forze dell'ordine anti-assenteismo ci cascano pochi soggetti in rapporto alla stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici ligi al dovere, e chi sbaglia paga penalmente e con il licenziamento, all'Ars no, il vizietto di timbrare e sparire a quanto pare è diffuso, gli assenti ufficiali, invece, si beccano una multa stratosferica di 66 euro, immaginate come non ci dormono la notte. Martedì scorso, infatti, secondo il report di Lauria, erano fisicamente in aula solo 14 deputati, un plauso sincero lo meritano, ma ne risultavano presenti 75. Domanda, come è possibile? Si timbra, per non incappare nella "salatissima" multa, e si esce? Si timbra per altri? Mercoledì erano meno di una trentina, niente numero legale. Se, poi, passiamo al tema della produttività Sabella ha fatto il conto che dalla fine delle ferie estive ad oggi i nostri eroi hanno lavorato in cinquanta giorni la bellezza (sic!) di 14 ore e ha dimostrato che è una favola la giustificazione ricorrente che si fatica nelle commissioni, complice spesso, bisogna dirlo, l'assenza del governo. Tra l'altro, scopriamo parecchie esenzioni dall'obbligo di essere presenti (realmente) a Sala d'Ercole. Infatti ben 31 deputati su 90 possono tranquillamente assentarsi, componenti dell'ufficio di presidenza, capigruppo, presidenti di commissione, senza incappare nelle pur ridicole sanzioni. Insomma, un bel quadro rassicurante per i siciliani. Forse è il caso di correre ai ripari?
Pippo Russo