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Elezioni INPGI. Da sette mesi la magistratura indaga sul voto elettronico in Sicilia

La notizia è stata riportata un paio di giorni fa dal sito giornalismosiciliano.it .

L'INPGI è l'istituto nazionale di previdenza per i giornalisti italiani. Tra il febbraio e il marzo scorsi, si sono svolte le elezioni per il rinnovo degli organismi dell'Istituto in tutta Italia e proprio sulla regolarità di queste votazioni in Sicilia, con particolare riferimento alle province di Palermo, Trapani e Messina è stata avviata un'indagine, in corso ormai da 7 mesi. Ad insospettire gli inquirenti, il numero dei partecipanti al voto elettronico nella nostra regione, che in alcuni casi è stato tre volte superiore alla media nazionale.

Durante questi sette mesi d'indagine, come si legge sul sito giornalismosicliiano.it "gli investigatori hanno acquisito sia una corposa documentazione (mail e messaggi elettronici inviati e ricevuti nei giorni delle votazioni da candidati ed elettori) sia la denuncia di uno dei candidati, sia il verbale del seggio di Palermo. In questo verbale, risulta la denuncia di una giornalista della Rai di Palermo alla quale non fu permesso di votare al seggio di Palermo perché il suo voto risultava già espresso on line. La collega ha fatto mettere a verbale al presidente del seggio che lei non aveva affatto votato elettronicamente e che non aveva nemmeno richiesto la password per farlo".

Nelle ultime settimane sarebbero stati ascoltati dagli investigatori diversi giornalisti e tra questi anche alcuni candidati. "Non è escluso – si legge – che gli interrogatori proseguano anche nei prossimi giorni e che possano essere convocati dagli investigatori, nelle diverse province, sia i candidati eletti sia quelli non eletti. Non sarebbero da escludere delle verifiche tecniche, condotte anche dalla Polizia postale, per accertare l'invio di più voti da uno stesso computer". Dalle segnalazioni e dai documenti forniti da diversi colleghi, sarebbe emerso il sospetto - ora al vaglio degli investigatori - che qualcuno sapesse in tempo reale chi aveva già votato telematicamente e chi non aveva ancora esercitato il proprio diritto, violando così non soltanto il diritto alla privacy, ma anche probabilmente il sistema di voto elettronico ed esercitando di fatto un controllo sul voto e sui votanti.

A febbraio, dopo il primo giorno di votazione elettronica, lo stesso Istituto di previdenza - con un comunicato diffuso dall'Ansa - rilevò l'eccezionale partecipazione al voto telematico in Sicilia, "di gran lunga superiore rispetto alla percentuale di votanti nazionale. Alla fine della consultazione, l'eccezionalità della partecipazione al voto o - secondo alcuni esposti presentati alla magistratura - l'anomalia è stata pienamente confermata. Infatti, per l'Inpgi 1, rispetto al 15,76 per cento nazionale per il Consiglio generale, in Sicilia la percentuale dei votanti si è clamorosamente triplicata, salendo addirittura al 42,56. Identico discorso per l'elezione del Collegio sindacale, dove - a fronte del 15,35 per cento nazionale, la Sicilia ha fatto registrare una percentuale del 36,64.

Nel prospetto generale di affluenza fornito dall'ufficio elettorale centrale dell'Inpgi, la Sicilia, con i suoi 429 votanti su 1008 aventi diritto, pari al 42,56%, è seconda dietro solo alla Calabria che, con 209 votanti su 389, ha fatto registrare la percentuale più alta in assoluto col 53,73%.

Si tratta di dati che certamente meritano grande attenzione (e generano anche qualche inquietudine), soprattutto perché, raffrontati con le percentuali di votanti di regioni numericamente irraggiungibili come Lombardia (9,08% , ovvero 612 votanti su 6740) e Lazio (10,56%, 625 votanti su 5920), confermano che la Sicilia con la Calabria e la Campania sono state numericamente e percentualmente determinanti per l'esito del voto.

L'Associazione siciliana della stampa, con un comunicato e una segnalazione all'Inpgi e alle autorità competenti, rilevò come questa anomalia ponesse una serie di dubbi che avrebbero richiesto adeguate verifiche e immediati accertamenti, a partire dalle presunte irregolarità segnalate al seggio di Palermo o testimoniati da atti già acquisiti e non più eliminabili.

Le elezioni per il rinnovo degli organismi Inpgi si sono svolte dal 27 febbraio al 4 marzo, il voto on line era previsto dal 27 febbraio all'1 marzo, mentre il 3 e 4 marzo si era votato nel seggio di Palermo (unico seggio per la Sicilia), presieduto dal funzionario Inpgi di Roma, Sebastiano Cubeddu, alla presenza del notaio Giovanna Falcone e di tre colleghi giornalisti scrutatori.

Questi i risultati dello scrutinio, relativamente alla Sicilia:

Consiglio generale della gestione principale (INPGI 1) - Elettori 1008, votanti 429, percentuale 42,56%

- Maria Pia Farinella, attualmente consigliere nazionale dell'Ordine, 282 preferenze (64 voti nel seggio di Palermo e 218 voti telematici) - eletta

- Giuseppe Gulletta 229 preferenze (6 voti nel seggio di Palermo, ovvero il numero più basso di preferenze al seggio, e 223 voti telematici, il più alto numero di consensi registrati col voto elettronico) - eletto

- Roberto Ginex 196 preferenze (56 voti nel seggio e 140 voti on line) - non eletto

- Felice Cavallaro 119 preferenze - non eletto

Collegio sindacale della gestione principale (INPGI) - Elettori 1149, votanti 421, percentuale 36,64%

Non è stato eletto Mario Petrina, ex presidente dell'Ordine, attuale consigliere di amministrazione della Casagit, unico candidato siciliano. In Sicilia ha avuto 408 voti su 421 votanti con una percentuale che sfiora la totalità dei consensi. Solo 13 dei 421 colleghi che hanno partecipato alla consultazione non gli hanno dato la preferenza. Un dato che non solo non ha eguali in Italia, ma è anche totalmente dissonante dal complesso della votazione nell'Isola.

Comitato amministratore gestione separata (INPGI2) - Elettori 1283, votanti 361, percentuale 28,14 %

Anche per l'Inpgi2 l'affluenza alle urne in Sicilia è stata oltre il doppio rispetto alla media nazionale (28,14 contro l'11,58%). Non è stato eletto il giornalista pubblicista di Trapani, Vincenzo Di Stefano che ha ottenuto 227 preferenze: più di due terzi dei votanti. In Sicilia hanno ottenuto un lusinghiero successo di preferenze anche il torinese Ezio Ercole, vicepresidente dell'Ordine del Piemonte (116), la romana Cinzia Romano (130) e la campana Claudia Marra (118).

Collegio sindacale gestione separata (INPGI2) - Elettori 1283, votanti 358, percentuale 27,96%

E' stato rieletto il pubblicista Attilio Raimondi, da anni consigliere nazionale del'Ordine, membro uscente del collegio sindacale. E' stato il più votato in Italia con 1476 preferenze. In Sicilia ha ottenuto 349 voti su 358 votanti. Solo 9 giornalisti siciliani che hanno votato non gli hanno dato la preferenza.

I consiglieri generali siciliani Maria Pia Farinella e Giuseppe Gulletta e il membro del collegio sindacale Attilio Raimondi hanno aderito alla corrente Giornalisti Liberi e Indipendenti, che fa capo al segretario dell'Associazione stampa di Calabria Carlo Parisi, e di cui fanno parte anche, come membri di spicco, gli ex presidenti dell'Ordine Lorenzo Del Boca e Mario Petrina.

 

Alleghiamo replica fornita a giornalismosiciliano.it dal fiduciario Inpgi Maria Pia Farinella: non ho mai aderito alla corrente di Carlo Parisi

"Sono iscritta all'Usigrai, all'Ucsi, all'Unci e, infine, ho aderito anche a Giulia (Giornaliste unite, libere, autonome). Per la verità, non ho mai aderito alla corrente che fa capo al vicesegretario nazionale dell'Fnsi Carlo Parisi. Per quanto riguarda le indagini della magistratura sul voto Inpgi in Sicilia, ben vengano. Negli anni e in tutte le elezioni per gli organismi di categoria, quando mi sono candidata sono sempre risultata la prima degli eletti. Ai seggi per le elezioni del Cnog, sono stata anche eletta a primo turno, senza ballottaggio e senza voto elettronico."