Sicilia ecco i voti di preferenza di Forza Italia. Da dove arriva lo “sgambetto” a Miccichè

 

Salvatore Pogliese 61.186
Salvatore Cicu 51.214
Gianfranco Miccichè 50.540
Innocenzo Leontini I 48.189
Salvatore Iacolino 40.238
Francesca Reitano 16.704
Maria Cittino 12.634
Antonella Chiavacci 6.212

Molti anni fa, quasi venti, un noto politico mi disse: "Caro Ugo, ricordati che c'è un momento in cui la politica si fa solo con i numeri, l'analisi post voto è quella che ti fa vincere le elezioni successive". Frase che ricordo con affetto e di cui, alla fine, ho perfino fatto una professione.
Bando alle nostalgie, vediamo cosa ci dicono i singoli voti di preferenza all'interno di Forza Italia in Sicilia e come questi rispecchino o meno la gerarchia del "potere" interno al partito.
Tutto partì da quella strana telefonata di Berlusconi in persona al coordinatore regionale Vincenzo Gibiino, proprio pochi giorni prima della chiusura della campagna elettorale, (ascolta l' audio da noi pubblicato in esclusiva) in cui invitava Gibiino a rispettare i patti, altrimenti, senza troppi giri di parole, avrebbe fatto meglio a buttarsi dentro l'Etna. Chi sa se Gibiino ha già iniziato l'arrampicata verso le "bocche di fuoco"... perché è chiaro che qualcosa all'interno della Forza Italia isolana è saltato.
 

Dove qualcosa non ha "funzionato" è certamente in casa Gianfranco Miccichè, Capolista, fondatore del partito, l'uomo del 61 a 0, della Palermo – Messina, lo stesso che alle scorse regionali decise di candidarsi alla presidenza della regione, prendendo, da solo, fuori dall'allora Popolo delle Libertà, oltre il 16%. Oggi nonostante rimanga il più votato in ogni capoluogo isolano, non riesce ad andare a Strasburgo. Un curriculum che non lascerebbe spazio che ad un'elezione sicura... ma così non è stato. Mancano all'appello una manciata di voti. Dove sono finiti?


Il primo è il catanese Salvatore Pogliese, attualmente Vice Presidente del parlamento regionale, ( dovrà decidere se restare all'Ars o andare a Strasburgo). A sorpresa e per la prima volta, a salire grazie alla Sicilia e alle migliaia di voti presi in Sardegna, è proprio un sardo: Salvatore Cicu. Ma i conti non tornano lo stesso... perché, analizzando le preferenze provincia per provincia, per chi i numeri li sa leggere, si può sentire un certo odore di "complottino". Gianfranco Miccichè è il più votato (salvo il dato di Catania, casa di Pogliese) in ogni capoluogo di provincia siciliano. Non da ultimo Palermo in cui porta a casa circa 16 mila voti, di fatto, dimostra di avere il consenso del partito in maniera geograficamente più omogenea di tutti gli altri. Anche a Messina arriva a prendere 10 mila voti, così come a Siracusa dove è il primo con 3.500 preferenze. Ma allora chi ha fatto lo sgambetto a Silvio che lo ha voluto capolista e allo stesso Gianfranchino?
I numeri ci vengono in aiuto.... facciamo un esempio a caso... Cicu (colui che ha superato proprio Miccichè per 400 voti) in una città come Catania, prende (tenetevi forte) ben 234 voti, così come a Siracusa dove ne prende 303, per non parlare di Ragusa dove non supera i 120. Detto ciò, "strano" appare che a Messina, dove Gibiino ha fatto parecchie mosse, anche ( dicono alcune voci di corridoio) con l'aiuto del ex deputato Romagnoli, Cicu passi da una media di 200 voti a 1.500. Ma il dato eclatante che, di fatto, ha fatto cambiare lo scenario per Miccichè, arriva inaspettatamente proprio da Palermo, dove Cicu prende 6.500 preferenze. E se a Messina e in sicilia c'è Gibiino coordinatore regionale, a Palermo, come non pensare che non ci sia Pippo Fallica? Del resto Fallica è uno che i voti li ha sempre portati anche a Miccichè. Infatti, proprio Fallica, non ha mai nascosto di portare Cicu e Miccichè e i voti sono arrivati. Potrebbe essere che uno storico sodalizio in questa occasione abbia perso un pò di smalto? Nuovi scenari anche in Casa Forza Italia, forse uno sgambetto dalla dirigenza regionale a Miccichè, che inciampa ma, i più dicono, che sia già in piedi ancorato ai suoi 50 mila voti.