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Turismo in crisi, a Cefalù gli hotel inziano a licenziare. Lapunzina: 'Il Comune ha le mani legate'

La crisi del turismo ha messo in ginocchio le strutture alberghiere di Cefalù, tanto che gli albergatori della città famosa per il suo Duomo già da giorni hanno scelto di mettere in atto una serrata, alla quale ora si aggiunge quella dei ristoratori, che al termine di una riunione hanno deciso "la chiusura volontaria e tempestiva delle loro attività" fino a domenica prossima. A renderlo noto è la Federalberghi Palermo, evidenziando come "la crisi sta portando al collasso l'imprenditoria alberghiera della cittadina". Le prime conseguenze sono 70 lettere di licenziamento con effetto immediato, partite dagli hotel locali.

"A fronte della disponibilità più volte enunciata in questi giorni di dialogare con la categoria, mi dispiace apprendere di questa escalation che riguarda i lavoratori dipendenti, che verrebbero privati della occupazione". Così il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, ha commentato le 70 lettere di licenziamento inviate dagli albergatori ai dipendenti. "Credo che non sia un modo ragionevole di procedere, perchè ho già spiegato che il Comune ha le mani legate e che se non evitiamo il dissesto tutte le aliquote andranno al massimo per cinque anni, con gravi ripercussioni per il settore produttivo stesso, ma specialmente per le fasce deboli di questa città".