Claudio Fava non è più tra i candidati alla Presidenza della Regione Siciliana alle elezioni del prossimo 28 ottobre.
La notizia adesso è ufficiale e arriva dopo un lungo vertice con i partiti che lo sostenevano, Sel, Idv, Federazione della sinistra e Verdi.
Fava è stato costretto a ritirare la candidatura per un errore procedurale.
Cosa è successo?
Ieri mattina iniziano a circolare le prime indiscrezioni su un apossibile esclusione. Voci che prendono corpo nel corso della giornata quando il ministro dell'Interno AnnaMaria Cancellieri, parlando con i cronisti a Montecitorio, conferma un problema "tecnico perchè sembrerebbe non siano stati rispettati i tempi di presentazione" della documentazione, forse del cosiddetto "listino".
Il diretto interessato parla di notizia "infondata", rivedica la correttezza delle procedure e, tramite le agenzie di stampa ma anche Facebook e Twitter – annuncia: "Se qualcuno pensa di fermarci col cavillo burocratico di una data su un documento sbaglia. Sarebbe un golpe contro la volontà dei siciliani".
Iniziano le verifiche e i rappresentanti della coalizione si riuniscono.
Passano le ore e la vicenda si chiarisce: Fava - come spiegato dal Viminale - ha chiesto il cambio di residenza da Roma alla Sicilia soltanto il 18 settembre scorso, mentre le norme prevedono che per potersi candidare in Sicilia bisogna essere residenti nell'Isola da almeno 45 giorni. Quindi, il termine per potersi candidare scadeva il 13 settembre.
Quello che Fava definiva "cavillo" è quindi una norma vera e propria che chi si candida dovrebbe conoscere e ricordare.
Nuova riunione di buon mattino e la decisione: Fava si ritira.
Superata l'ipotesi iniziale di un ticket Giambrone-Fava, adesso la coalizione sta "corteggiando" Rita Borsellino, che però non ha ancora dato una risposta. Sarebbe la sua seconda volta nella corsa per lo scranno più alto di Palazzo d'Orleans.
Destino crudele? Distrazione? Cavilli irrilevanti? Strategia studiate a tavolino? L'interpretazione è libera.