Si erano fatti notare all'indomani del Festino dell'anno scorso, quando si diedero da fare pulendo piazza XIII vittime nel pieno della crisi Amia, adesso il gruppo di Palermo Indignata torna alla carica catalogando i monumenti abbandonati a Palermo.
Il gruppo è incentrato, come tanti altri storicamente attivi in città, ai temi del lavoro e della disoccupazione giovanile, una migliore gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata e con una particolare attenzione alla tutela del centro storico ed alla valorizzazione dei collegamenti urbani.
L'ultima iniziativa lanciata dal gruppo di Palermo Indignata è stata avviata tramite il web ed il passaparola ed ha portato ad una vera e propria mappa dei monumenti abbandonati a Palermo, in costante aggiornamento, da consegnare il prima possibile alla nuova amministrazione comunale.
Ancora il gruppo non ha avuto modo di instaurare rapporti di collaborazione con la nuova amministrazione comunale, - ha spiegato il responsabile dell'iniziativa, Giuseppe Mazzola - visto il poco tempo che è passato dall’insediamento del nuovo sindaco. Ovviamente speriamo che con questa nuova amministrazione sia possibile iniziare un dialogo diretto e continuato, per cooperare insieme per migliorare la nostra città. Lo stesso sindaco di Palermo ha chiesto ai palermitani più volenterosi la loro disponibilità a collaborare con la giunta e gli assessori, mettendo a disposizione le proprie competenze. Palermo Indignata vuole essere uno degli interlocutori del nuovo governo cittadino, per segnalare anomalie, proporre soluzioni e vigilare sulla gestione della cosa pubblica.
E dando un'occhiata alle prossime iniziative il gruppo sembra voler andare avanti con una serie di proposte aperte alla cittadinanza, anche dopo il naturale "fermento" elettorale che precede le comunali e che molto spesso si spegne subito dopo la spartizione delle poltrone comunali. A breve infatti Palermo Indignata si darà un vero e proprio status di associazione, inserendosi a pieno titolo nella costellazione dell'associazionismo locale.
Indignati, incavolati o con le forchette rotte, l'importante è non spegnere l'attenzione e la partecipazione politica in città, onde evitare nuovi disastri da incuria.