Appena da qualche mese si erano placate le polemiche sulla bocciatura di Palermo come Capitale Europea della Cultura, il dibattito si divise tra delusi e disfattisti o semplici osservatori che costatavano la mera illusione di poter aspirare a un così importante riconoscimento. Ed ecco che arriva la seconda "batosta": anche la candidatura a capitale europea dello sport ha conosciuto la definitiva battuta d'arresto. Capitale dello sport 2018 arà Praga. La notizia era arrivata all'Amministrazione Comunale, ufficiosamente, già una settimana fa, ma il comune non aveva fatto trapelare nulla. Adesso è resa ufficiale dalla Aces Europe, l'associazione delle capitali e città europee per lo sport.
Non volendo entrare nello schieramento dei polemici o dei delusi, una cosa però va detta... come era possibile pensare che Palermo potesse concorrere a diventare capitale europea dello Sport? La situazione degli impianti sportivi della nostra città è sotto gli occhi di tutti. Pochi, pochissimi, per una città di quasi un milione di abitanti, ma sopratutto in uno stato di abbandono totale. Un palazzetto dello sport inagibile, strutture come il velodromo dello zen praticamente inutilizzate da anni, il diamante ormai con danni strutturali enormi, pochissime strutture pubbliche e di libera fruizione, pensate che Praga ne conta funzionanti e libere poco meno di 300, una piscina comunale tra chiusure e riaperture altalenanti per mancanza di personale, lo stadio delle palme fermo dal punto di vista strutturale da un ventennio, ecc. ecc. dove in questo ecc. ecc. sta anche la cultura dello sport dell'avviamento all'attività agonista o semplicemente amatoriale. Nulla di tutto ciò nella nostra città conosce una qualsivoglia mera concretezza.
Si è sempre valido il pensione "che bisogna provare a volare alto"... ma qualcuno ricordi che senza ali sane e robuste, si precipita rapidamente.