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L'allarme dell'Unione ciechi: ''Azzerati i fondi per i non vedenti, a rischio i servizi''

 

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I servizi erogati ai ciechi e agli ipovedenti sono a forte rischio: è l'allarme lanciato nel corso dell'assemblea annuale dell'Unione italiana ciechi di Sicilia.

Finora le risorse necessarie per assistere i disabili erano allocate nella Tabella H del bilancio della Regione Siciliana, Tabella che è stata recentemente abrogata. Al momento, quindi, non c'è alcuna certezza sulle fonti di finanziamento. 
Nel 2011 i contributi ammontavano a 2,3 milioni di euro per l'Uic Sicilia, 2,5 milioni per la stamperia regionale Braille e 1 milione al Centro Hellen Keller. L'anno scorso questi contributi hanno subito un taglio di circa il 10%, mentre adesso sono stati completamente azzerati.

L'Unione ciechi spiega che "con queste risorse si assistono 35 mila non vedenti e 90 mila ipovedenti, tra l'altro attraverso percorsi per l'inserimento scolastico, curando la formazione professionale e l'integrazione sociale. Inoltre, si forniscono libri in Braille per gli alunni che frequentano ogni ordine e grado della scuola, audiolibri per gli anziani, libri con caratteri ingranditi. Vengono anche addestrati i cani guida e forniti corsi di autonomia domestica, personale e informatica. Tutto questo in base a due leggi regionali, la 28/90 e la 4/2001, che delegano all'Unione ciechi numerosi e importanti servizi".

"Il contributo in favore dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti è fondamentale, irrinunciabile e irriducibile - afferma il presidente Uic Sicilia, Giuseppe Castronovo - la Regione non deve mai dimenticare il nostro ruolo sociale e culturale in favore di tutti i minorati della vista, attuando interventi che se fossero assicurati direttamente dagli enti locali comporterebbero una spesa di gran lunga superiore, non sarebbe sufficiente un organico come il nostro di 50 dipendenti e ci sarebbe un'assistenza meno specializzata".

In difficoltà anche l'Istituto dei ciechi di Palermo: "Rischiamo - dice il presidente Gaetano Palmigiano - di non poter assistere più i 70 ragazzi che frequentano il nostro istituto e di non poter far partire le attività nel nuovo centro di Fondo Raffo che accoglierà non vedenti pluriminorati". Rassicurazioni sono arrivate dell'assessore regionale alla Famiglia, Ester Bonafede, intervenuta all'assemblea: "Mi impegno personalmente a tutelare i diritti di queste persone".

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