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Giuseppe Liga, il tribunale di Palermo procede al sequestro dei beni

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Il tribunale di Palermo ha predisposto il sequestro dei beni di Giuseppe Liga, l'architetto che per un periodo gestì direttamente gli interessi dei Lo Piccolo diventando il referente numero uno di Cosa Nostra a Palermo. Decisive le evidenze accumulate nel corso delle diverse indagini e che hanno permesso di ricostruire le estorsioni effettuate ai danni dello Scalea Club, della Biga s.r.l. e Basilio Automobili s.r.l.

Nel provvedimento emanato dai giudici Silvana Saguto, Fabio Licata e Lorenzo Chiaramonte si legge chiaramente come la documentazione consente di ritenere del tutto verosimile il coinvolgimento del Liga in alcuni fatti estorsivi, quale persona che provvedeva a fare recapitare i proventi delle stesse ai Lo Piccolo, nella loro qualità di capi del mandamento. A finire nel decreto di sequestro vi è quindi la ditta individuale intestata a Liga e tutto il complesso di beni della EU.TE.CO ed i beni materiali e bancari registrati a nome suo e dei suoi familiari.

Tra le società rientrate nella galassia di beni di Giuseppe Liga  che subiranno per sei mesi la sospensione temporanea dell'amministrazione dei beni, troviamo una serie di cooperative edilizie per edifici residenziali e non residenziali, quali la Riserva Verde,  La Prima Casa, Lady Casa, M.I.T. e Michelangelo 2000. Tra i lavori appaltati è stato possibile inserire la costruzione di 32 vileette a schiera nell'ex fondo Amari, alle spalle del centro congressi Palazzo Gamma in via Lanza di Scalea n°1350. Parte dei lavori il 17 gennaio del 2007 furono poi subappaltati alla giovane Pangea S.rl., la quale all'interno del cantiere edile costruì un vero e proprio ufficio in legno dove Liga si incontrava con una serie di personaggi interni a Cosa Nostra, come Pietro Cinà, Luca Puccio, il giovane nipote di Salvo Lo Piccolo, Piero Alamia e Mariano Trapani, dipendente della clinica Stagno e fratello di Marcello Trapani, diventato nel frattempo collaboratore di giustizia. 

Nel corso delle indagini è però emerso il ruolo di uno dei soci più stretti di Liga, ovvero Domenico Licalsi. Presente in molte delle società dell'architetto dei Lo Piccolo, Domenico Licalsi controllava o gestiva una vera e propria galassia di cooperative, sempre nel mondo dell'edilizia, tra Palermo e Villabate.

La Cooperativa edilizia Conceria, SLG Costruzioni S.r.l., la Kronos 78, la Progetto 200, la Stam, la Edil Imera, la Domus Nostra, la Eurocostruzioni Generali, la Rammendatrice, la Cooperativa edilizia Domiziana, La Nostra Casa e la Cooperativa edilizia Sandro Pertini rientravano stabilmente nella disponibilità di Liga e di conseguenza, nella gestione economica e del territorio dei Lo Piccolo.