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Gesap sarà quotata in borsa, si aspetta l'ok da Roma

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Dal Comune di Palermo, dopo i rumors dei giorni scorsi arriva la conferma. La Gesap, la società che gestisce i servizi aeroportuali dello scalo Falcone-Borsellino, avvierà la procedura per la quotazione alla Borsa di Milano. La notizia sta ovviamente rimbalzando a Roma, dove l'Enac, la Consob ed il ministro per lo sviluppo economico Passerra dovranno valutare la possibilità della quotazione.

Da Palazzo delle Aquile un comunicato congiunto di Leoluca Orlando e dell'Assessore al Bene Comune per le aziende partecipate precisa che "così come al Presidente dell'ENAC, anche al Presidente di Confindustria ricordiamo che l'Amministrazione Comunale appena insediata intende ricondurre al rigoroso rispetto del Codice Civile un'azienda che in atto è a prevalente proprietà pubblica, e che deve avere come capisaldi della propria azione il rispetto della legge e la sana gestione. L'Amministrazione comunale sin dall'atto del suo insediamento ha voluto inviare un segnale segnale chiaro ed inequivocabile: dotare l'azienda di una governance adeguata alle sfide che l'attendono e procedere ad ogni intervento necessario per il rilancio e la successiva privatizzazione attraverso la quotazione in borsa. E' evidente che una scelta finalmente così chiara potrà turbare equilibri consolidati del passato dei quali l'attuale Amministrazione non deve e non vuole farsi carico nel rispetto degli interessi dell'azienda e della collettività. Siamo certi che il mondo confindustriale condividerà la nostra impostazione".

Ma come è ripartita la Gesap spa? Stando ai dati ufficiali forniti il capitale sociale ammonta a 21 milioni di euro ed il patrimonio sociale è pari a 37 milioni di euro, ripartiti tra Provincia Regionale di Palermo, Comune di Palermo, Camera di Commercio di Palermo, Comune di Cinisi, Confindustria Palermo e altri soci minori, pronti eventualmente a lanciare la scalata al momento della quotazione in Borsa. 

Un'operazione complessa, diretta a rendere l'aeroporto Falcone-Borsellino un hub internazionale soggetto alle regole del libero mercato, in grado di rimpinguare le casse dei soci pubblici. La gestione dell'operazione dovrà attraversare una serie di controlli preliminari sia da parte dei soci pubblici, che da parte degli organi di controllo della Consob. Resta una domanda. Cosa rischia una società sana con una quotazione in borsa in questo momento di "fermento" nei mercati azionari?