Appuntamento alle ore 10,30. Il Cda della Gesap, l'ente che gestisce l'aeroporto di Palermo, si riunirà questa mattina per discutere c'è da giurarsi, di deleghe, consulenze, cassa integrazione e debiti. Si parlerà delle dimissioni del consigliere Domenico Di Carlo, della Situazione società controllata GH Palermo che gestisce la Holding passeggeri ovvero i servizi di assistenza a terra.
Il sindaco Orlando intanto ha scritto alla società di gestione dell'Aeroporto chiedendo che vengano convocati i soci (Comune – 31%, Provincia Regionale – 41% , camera di Commercio – 22%, il Comune di Cinisi, Confindustria Palermo ed altri soci minori.) Tra le principali richieste la sostituzione dei consiglieri Stefano Mangano (presidente cda, ndr) e Vincenzo Zummo (voluti dall'ex sindaco Cammarata) e l'ingresso di due nuovi componenti .
Debiti dicevamo, si perché quello della Gh Palermo è di circa un milione e mezzo di euro, regalo in gran parte del disastro Wind Jet che ha lasciato un debito di quasi 800 mila euro. Il buco di bilancio della Gesap invece è di circa 3 milioni di euro.
Una situazione difficile che si protrae ormai da mesi. Mesi in cui ll presidente dell'Enac, Vito Riggio, ha più volte dichiarato che in questo modo, con questa capitalizzazione inadeguata, la Gesap rischiava di perdere la licenza per la gestione dell'aeroporto di Palermo.
Gianluca Colombino, della Legea Cisal (il sindacato dei lavoratori lavoratori enti e gestori aeroportuali) chiede le dimissioni del direttore generale Carmelo Scelta: "Negli anni ha difeso la politica delle esternalizzazioni insieme al vecchio consiglio di amministrazione - scrive in una lettera inviata ai soci della Gesap – senza concertare alcunché con le rappresentanze dei lavoratori pur avendo delega alle relazioni sindacali! Vogliamo che la Provincia di Palermo il Comune di Palermo e il Comune di Cinisi, nella qualità di soci pubblici , prendano posizione rispetto allo stato in cui versano i conti aziendali, verificando analiticamente le dinamiche dei costi sostenuti, le scelte commerciali effettuate e le influenze delle stesse sul territorio e sui dipendenti dello scalo". Infine l'appello: "Ci rivolgiamo ai soci pubblici affinché intervengano pesantemente sull'immobilismo della società aeroportuale. Se non avremo garanzie e risposte certe sul futuro dei nostri livelli occupazionali saremo a breve costretti a proclamare lo sciopero e bloccheremo lo scalo per lungo tempo".