Non faccio parte della categoria di persone che pensa che anche il peggiore politico non abbia il diritto di esprimere opinioni e critiche sul modo di governare Palermo.
La democrazia è tale perchè consente a tutti, nessuno escluso, di esercitare questo diritto. Ma, francamente, se alla critica si aggiunge un sarcasmo che non produce un tasso significativo di ilarità, è bene che chi lo esercita si fermi per evitare di cadere nel ridicolo.
Se non si fosse capito stiamo parlando dell'ex sindaco,per fortuna, Cammarata. Che in questi giorni si è distinto in dichiarazioni sull'attività amministrativa della giunta Orlando che potrebbero tranquillamente essere archiviate nel file delle cose inutili o come direbbe un mio amico nel tentativo mal riuscito di dare aria al cervello.
Ora ci permetta il dott. Cammarata di suggerirgli che se a criticare scelte amministrative fosse un politico che non avesse governato per undici anni questa città, transeat. Purtroppo per i palermitani lui è l'unico politico che dal dopoguerra ad oggi l'ha fatto. Capisco che lui voglia dimenticare, e far dimenticare, il disastro in cui ha lasciato la città ma se continua ad intervenire rischia di non farcelo dimenticare più. Sommessamente gli suggerirei di tornare a rispettare un religioso silenzio che consenta a questa nostra martoriata città di riprendersi dalla sua, sua di Cammarata, dissennata maniera di governare.
Del resto mi pare che possa utilizzare le sue illuminate energie nel suo ruolo di consulente legislativo del Senato. Con la speranza per lui, e per noi, che anche in quel ruolo non produca disastri.
Alla prossima