Pierluigi Bersani e Rosario Crocetta sullo stesso palco. L'uno alla volata finale per le primarie di domenica prossima, l'altro con i tempi che stringono per la composizione della giunta regionale. Una mano lava l'altra. Se il segretario del Pd parlando ai suoi al Teatro Zappalà di Palermo vorrebbe incassare i risultati del successo democratico sotto la sua guida alle ultime regionali, seppur trascinato dall'alleanza con l'Udc, al governatore (che appoggia Bersani nella corsa alla premiership) fa comodo la vicinanza anche fisica del più influente referente politico per mettere in pratica senza impacci il suo metodo. A loro si aggiunge il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo.
Crocetta lo aveva già detto oggi a chiare lettere: "Entro fine settimana voglio completare la giunta". Sì al dialogo, ma alla fine la decisione spetta a chi è stato eletto apposta. "Ė chiaro che gli assessori sono espressione di aree culturali e politiche – avvertiva Crocetta - ma non ci si può presentare con nomi che siano mere rappresentanze di correnti". E in ciò sembra trovare più tardi la sponda di Bersani: "Non si fanno a Roma queste scelte., si fanno a Palermo". ''Quando si fanno le giunte qualche discussione c'è sempre, ho assoluta fiducia", concede Bersani, senza dimenticare di ricordare "il contributo enorme che ha dato un partito come il nostro a questa vittoria''.
Sulle scelte degli assessori il presidente non vuole condizionamenti, ma soprattutto non accetta in giunta personalità che non godano della sua stima; Franco Battiato, ad esempio, lo ha voluto e ha fatto di tutto perché l'impegno assunto non venisse snaturato in una superconsulenza. A ora di pranzo i due si sono visti a Palazzo d'Orleans per chiarire, qualora ce ne fosse stato bisogno, il ruolo dell'artista. "L'assessore Battiato è già al lavoro", ha tenuto ad annunciare Crocetta subito la stretta di mano e l'arrivederci. "Faremo una proposta di legge per creare nell'assessorato al Turismo il Dipartimento alla Cultura – ha aggiunto il presidente - in modo da permettere a Franco Battiato una funzionalità operativa diversa".
Crocetta tra l'altro ha un progetto chiaro in mente, e per metterlo in pratica ha messo sul tavolo una sua formazione politica; si chiamerà "Il Megafono", rifacendosi al simbolo e all'ispirazione della "Lista Crocetta" accreditata dopo le regionali di un 6 per cento alle urne. Niente paura per gli alleati, se è vero che come precisa il presidente non ci sarà comunque "nessuna distanza dai partiti della coalizione".