I commissari straordinari di Amia hanno inviato ieri pomeriggio 301 lettere di mobilità per i lavoratori di Amia ed Amia Essemme. Naturalmente gli operai non hanno gradito e sono riuniti in queste ore per decidere le proteste da attuare. Non solo Gesip dunque a mettere a repentaglio la serena quotidianità dei palermitani. Il ricorso agli ammortizzatori sociali, le chiusure delle aziende, i licenziamenti sono ormai all'ordine del giorno. E in una città sempre più a rischio default, oltre alla perdita di tantissimi posti di lavoro, c'è il pericolo di un collasso completo se si aggiungeranno altre proteste, altri blocchi stradali, altre paralisi del traffico. La messa in mobilità dei 301 lavoratori decisa ieri potrebbe essere solo l'inizio di una situazione che potrebbe divenire nei prossimi mesi ben più grave. E' attesa infatti per il 12 ottobre la sentenza del tribunale sul concordato preventivo per evitare il fallimento di Amia, ipotesi quest'ultima che che farebbe esplodere definitivamente, oltre all'ormai detonata Gesip, un'altra "bomba" a Palermo.
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