La proposta del Megafono: 'reddito minimo garantito anche per chi convive'

crocetta4Un reddito minimo garantito al nucleo di convivenza, esteso alle coppie di fatto, comprese quelle gay. Lo prevede un disegno di legge del gruppo parlamentare Megafono-lista Crocetta.

Si tratta della prima proposta di legge che ha la firma, da deputato, del governatore Rosario Crocetta.

"Il reddito minimo garantito al nucleo di convivenza - afferma il deputato questore del Megafono e primo firmatario Nino Oddo - completerà e integrerà gli strumenti di sostegno sociale per far fronte efficacemente ai fenomeni di povertà e disagio. Questa nuova misura di welfare - aggiunge - sarà disponibile anche per le coppie di fatto e omosessuali".

Il testo, che si compone di quindici articoli, spiega che l'intervento "non può essere visto come distribuzione generalizzata di reddito; esso va legato ad interventi finalizzati a creare opportunità di lavoro e pertanto. È una forma di sostegno di libera scelta a tutela della dignità della persona allo scopo di favorire l'inclusione sociale per i disoccupati, gli inoccupati o i lavoratori precariamente occupati". Va riconosciuto "a coloro che sono in possesso della cittadinanza italiana e a tutti in forma non discriminatoria (di sesso, di razza, di religione)".

È finalizzato "a contrastare il rischio di marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico in grado di aumentare le possibilità soggettive di scelta tramite la definizione di una soglia economica minima che permetta di superare la precarietà e che consenta ad ognuno di avere delle opportunità di cercare e scegliere un lavoro e di poter studiare". In questo modo si favorisce "un maggiore controllo degli assetti familiari, tramite l'istituzione di un registro regionale e comunale che andrebbero a catalogare le modalità di convivenza non istituzionalizzate"; è "un incentivo alla convivenza tra i giovani", consente "una regolamentazione delle posizioni incerte dei separati, spesso, impossibilitati ad ufficializzare una convivenza per motivi fiscali", e alle coppie di fatto, "di tutelare gli interessi del partner pur in assenza di un contratto matrimoniale (visite in ospedale, firme per l'autorizzazione di interventi chirurgici).

Così l'articolo 1 sancisce che "tutti possono registrare il proprio stato di convivenza ed usufruire delle agevolazioni e di tutti i servizi che tale iscrizione comporta" e avanzare la richiesta di aiuto e sostegno. Il registro regionale sarà aggiornato dai Comuni. Un'apposita commissione di indagine sulla povertà e sull'emarginazione sarà istituita presso la Presidenza della Regione. L'articolo 4 stabilisce che il reddito minimo garantito al nucleo di convivenza "è destinato a nuclei di persone conviventi che si trovino in situazione di difficoltà ed esposte al rischio della marginalità sociale; è destinato, altresi', ai soggetti in cerca di occupazione".

I soggetti destinatari "devono essere privi di reddito, ovvero devono percepire un reddito che "non sia superiore alla cifra indicata come soglia di povertà". Gli interventi di integrazione sociale "favoriscono il superamento dell'emarginazione dei singoli e delle famiglie e dei nuclei di convivenza, attraverso la promozione delle capacità individuali e dell'autonomia economica delle persone". A tal fine il Comune, entro trenta giorni dalla data di accoglimento della domanda, elabora un programma di formazione (giardinieri, badanti...) e di impiego come forza lavoro oltre a programmi di integrazione sociale personalizzati, tenendo conto delle caratteristiche personali e dei conviventi dei soggetti destinatari e concordando con gli stessi il contenuto e gli impegni". 

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