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Vertenza Gesip. Tutto fermo a causa del Governo nazionale

Situazione di stallo. Tanti, buoni, ottimi propositi, ma nulla di più. Perché il Comune ha le mani legate da un Governo che da mesi ormai, promette e non mantiene. Rassicura e poi dimentica.

Il sindaco Orlando oggi ha illustrato, di nuovo, la situazione della Gesip e in generale della partecipate del Comune. Condizioni gravi che producono effetti assai significativi nell'intero bilancio comunale.

Orlando ha inviato una nota al ministro del Lavoro Fornero, in cui ha nuovamente ribadito i problemi legati alla Gesip. Ricordando tutto ciò che è stato fatto, anche in riferimento a quanto richiesto dal Governo al Comune.

Una situazione di stallo dunque, perché lo scorso 11 settembre al tavolo interministeriale tenuto a Roma è stato confermato che la cassa integrazione in deroga è l'unico strumento per garantire i diritti dei lavoratori della Gesip. Ma nulla si Muove. Anzi da allora è successo di tutto: prima la rassicurazione da parte del Governo dei 50 milioni che sarebbero stati richiesti come necessari e poi assegnati per la cassa integrazione, la scoperta successiva che i fondi richiesti dalla regione al Governo non erano sufficienti e infine il fatto che quei fondi non potevano comunque essere utilizzati per la Gesip. Un riassunto forse troppo stringato, ma tant'è. Aggiungere altre parole a quanto già detto non cambierebbe le cose, anzi rischia di creare confusione su una situazione che invece, nel suo incancrenirsi, è abbastanza chiara.

I lavoratori della Gesip ormai sono fermi da mesi e dunque i servizi da loro gestiti, necessariamente sospesi.

Orlando chiede la convocazione immediata di un tavolo romano al Ministero del Lavoro e ritiene necessaria e indispensabile la presenza dei sindacati.

In merito alla nuova società consortile che si intende formare, che dovrebbe comprendere tutte le (ex) Partecipate, Orlando ha annunciato che c'è già un testo di Statuto che prevede tra i suoi punti fondamentali la "mobilità" dei lavoratori delle partecipate, per il quale però serve l'avallo da parte del Governo nazionale. E annuncia che partirà a gennaio.

Si tra due mesi. Ma, (perché i "ma" ormai sono d'obbligo), condizione necessaria e indispensabile affinché possa partire è che, dice Orlando, è che ci sia l'assegnazione e della cassa integrazione in deroga.

A queste condizioni "fondamentali", sembra parecchio improbabile che a gennaio si possa partire con la società consortile.

 

INTERVISTA ORLANDO:

 

 

 

 


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